CIAK SI GIRA
«Il mio film sfida il Covid»
Il bustocco Matteo Ballarati al lavoro sul suo primo lungometraggio

Quando la voglia di portare a termine un progetto artistico è più forte di tutto. Anche delle mille difficoltà provocate dall’emergenza Covid. Per Matteo Ballarati, giovane regista bustocco, classe 1997, quel sogno si chiama “Terry’s Show”, il primo lungometraggio della sua giovane carriera, iniziata tre anni fa col corto “La stanza dei ricordi” e proseguita col mediometraggio “Art. 640”. Un esordio promettente che ha spinto Matteo – con la collega regista arcisatese Federica Crippa (insieme hanno fondato nel 2018 la casa di produzione Cactus Production) – a dar vita al sequel di “Art. 640”, intitolato appunto “Terry’s Show”. Un film “low budget” di oltre un’ora che vede all’opera un cast di una trentina di attori e attrici tra protagonisti, personaggi secondari e comparse (nel cast ci sono anche ex allievi all’Icma di Busto, dove si sono formati Ballarati e Crippa) e che ruota intorno a un processo.
«La serialità che abbiamo creato in questi tre anni – racconta il regista – ha permesso al pubblico di affezionarsi agli attori e ai personaggi, dando così a questo film un valore ancor prima di essere finito». Nei programmi iniziali, il film avrebbe dovuto essere proiettato lo scorso 15 novembre, a un anno esatto di distanza dalla “prima” di “Art. 640”: purtroppo il Covid ci ha messo lo zampino, dilatando non poco i tempi delle riprese. Ma la passione è stata più forte di ogni intralcio. «Abbiamo da poco girato il set più complicato – racconta il regista -, nella Sala Campiotti della Camera di Commercio di Varese: in due giorni abbiamo girato l’equivalente di quattro giorni di ripresa, ricreando l’ambientazione di un’aula di tribunale. Non è stato semplice, visto l’alto numero di persone coinvolte, ma siamo soddisfatti: era la scena principale del film. Ora continuiamo il lavoro sperando di chiudere tutto entro la primavera, per poi organizzare una proiezione all’aperto».
Per girare le prossime scene (che prevedono contatti più ravvicinati tra gli attori) sarà necessario sottoporre il cast ai tamponi: «Questo comporterà un altro sacrificio economico, ma la sicurezza viene prima di tutto: tanto più che gli attori aderiscono al progetto a carattere gratuito - aggiunge il giovane regista bustocco -. Questo film vuole stupire il pubblico sia per la storia sia per la qualità con cui è stato realizzato: intendiamo organizzare una première cinematografica coi fiocchi, e ci stiamo impegnando per distribuirlo in più sale del territorio e su piattaforme streaming».
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