STUDIO AMERICANO
Gran traffico a Busto? Mistero
La città sarebbe congestionata. Il sindaco: «Non è vero»

Sorpresa. Di più, stupore. Lo scorso anno Busto Arsizio è riuscita nell’impresa (apparentemente impossibile) di entrare nella top 10 delle città più congestionate in Italia. Sì, è successo. Nonostante il lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19 e l’aumento dello smart working. A metterlo nero su bianco lo studio firmato da Inrix, società statunitense specializzata nell’analisi dei flussi di traffico di oltre cento città e metropoli nel mondo.
La palma di città più trafficata d’Italia va a Roma, 18esima nel mondo (a proposito: la prima è la colombiana Bogotà), con 66 ore perse nel traffico ad automobilista ogni anno. A seguire, nell’ordine, Palermo (23esima nel mondo), con 64 ore perse; Torino (45esima nel mondo con 47 ore perse); Genova (72esima nel mondo 45 ore perse nel traffico), Napoli (72esima nel mondo, 37 ore perse); e, al sesto posto, Busto Arsizio, 80esima a livello mondiale, dove nel 2020 si sono perse 42 ore in coda per ognuno degli 84 mila abitanti che risiedono in città. Sorprendentemente Busto si piazza prima di Milano, ottava in Italia e 92esima nel mondo, con 30 ore perse, e di Varese, decima nel Belpaese e 104esima nel mondo, con 37 ore perse.
La reazione sbigottita del sindaco Emanuele Antonelli: «È vero che siamo la sesta città della Lombardia e abbiamo un parco automobili molto elevato su una superficie magari più ridotta rispetto ad altre realtà simili alla nostra ed è altrettanto vero che siamo una città molto attrattiva per le opportunità lavorative che offre, per le scuole di eccellenza che accolgono tanti studenti anche da fuori, per i tanti impianti sportivi che in tempi normali accolgono numerosi praticanti e spettatori. Tuttavia, il traffico è proprio l’ultimo dei problemi di cui i cittadini possono eventualmente lamentarsi. Al contrario il confronto con altre città vicine e molto simili dal punto di vista urbanistico ci induce sempre a considerare la nostra come una realtà felice, dove ci si sposta agevolmente e senza perdite di tempo».
Come dare torto alle considerazioni del primo cittadino bustocco Emanuele Antonelli? «Sono dati che mi stupiscono perché non corrispondono assolutamente a una realtà come la nostra, dove la viabilità è molto scorrevole, anche grazie a una serie di accorgimenti messi in campo dall’amministrazione - penso a rotonde e sensi unici - e non ci sono problemi per quanto riguarda i parcheggi che sono tanti, ben gestiti e organizzati». Com’è possibile? «Ho chiesto a Inrix di farmi sapere quali sono esattamente i criteri che gli analisti hanno utilizzato per questa classifica, in modo da capire meglio di cosa stiamo parlando», ha insistito il primo cittadino di Busto Arsizio.
Sempre rifacendosi ai dati dello studio made in Usa, chi attraversa il centro di Busto Arsizio nelle ore di punta non può andare a velocità media superiore ai 24 chilometri orari. La stessa velocità di Roma capitale il cui costo congestionamento ad automobilista risulta essere di 600 euro. Per chi ha mai avuto a che fare con il traffico della capitale, il paragone non può che risultare stridente. Non c’è che dire. E non può trovare spiegazione nemmeno con la presenza sul territorio di Busto di una tratta della superstrada 336 che va a Malpensa. Si attendono sviluppi.
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