LA VICENDA
Insulti alla psicologa: sarà processata
Centinaia di post intrisi di odio e ricchi di epiteti volgari, quarantacinquenne accusata di stalking e diffamazione dopo che le era stata tolta la figlia

Tutto il suo rancore, il suo complesso vittimistico di essere maltrattata dalla legge, la sua rabbia, avevano riempito pagine e pagine di Facebook, pregne di insulti alla psicologa Gabriella Marzorati. Ora per Michela Diani è arrivato il momento di rivendicare i pretesi diritti difendendosi davanti all’autorità giudiziaria. Nei giorni scorsi infatti il pubblico ministero Flavia Salvatore ha chiuso le indagini per stalking e diffamazione.
Uno sbocco facilmente prevedibile visto il tenore dei post che la donna pubblicava condividendoli con un folto gruppo di mamme ed ex mogli altrettanto irose. Perizie false, magistrati macellai, corruzione in tribunale, bambini strappati alle madri, lobby dei padri: questi i temi caldi che la quarantacinquenne trattava facendo nomi e cognomi.
Tutto parte dalla causa di separazione della donna, risalente al 2015. La dottoressa Marzorati venne incaricata della perizia, il cui esito non fu neppure così sfavorevole alla donna. Vennero evidenziate alcune difficoltà nel suo ruolo genitoriale ma la figlia le venne comunque affidata, aumentando le frequentazioni del padre e indicandole un percorso psicologico da seguire, con il monitoraggio dei servizi sociali. La consulente in quell’occasione convocò sia il marito che la donna e chiese se avessero qualcosa da osservare sulla perizia. Nessuno contestò nulla, tanto meno lei. A quanto pare Michela Diani non ottemperò alle prescrizioni del giudice, tanto che l’ex marito a un certo punto chiese la modifica delle condizioni di separazione. La donna chiese una nuova perizia ma non si presentò mai al colloquio. E fu così che il magistrato affidò la figlia ai servizi sociali, la collocò dal padre e dispose per la madre solo il diritto di visita.
Da quel giorno la bustese iniziò a insultare tutto il tribunale, accusando Marzorati di aver stilato una falsa perizia. Centinaia di post intrisi di odio, ricchi di epiteti volgari, spesso minacciosi. «La Marzorati la pagherà, tra un po’ le aspetto fuori con un badile. Trattatela per quella che è, una delinquente. È un’impunita all’interno di una omertà istituzionale».
E poi ancora: «Un energumeno violento che la aspetta sotto casa con una perizia fatta da lei prima o poi salta fuori. Giuro che faccio da consulente di parte a processo quando si deve difendere». La psicologa si rivolse agli avvocati Sergio Bernocchi e Maria Terrana, che sporsero denuncia, rivolgendosi anche al presidente del tribunale Miro Santangelo. Il commissariato ha raccolto la copiosa documentazione social e ora la donna rischia la richiesta di rinvio a giudizio.
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