MONTE CARLO
Intrigo monegasco in città
La battaglia del console del principato: «Truffato e minacciato»

L’intrigo monegasco si sposta a Busto. Il console del principato di Monaco Fulvio Ballabio ha scelto piazza Garibaldi per avviare la sua battaglia davanti al tribunale di diritti dell’uomo di Strasburgo.
Allontanato dal principe Alberto II come fosse un malvivente, minacciato da chi vorrebbe eliminarlo, a rischio carcerazione qualora varcasse la frontiera di Ventimiglia, ora vuole chiarire la vicenda in cui è finito alcuni mesi fa. Difeso dall’avvocato Roberto Craveia ha già mosso i passi fondamentali. Il diplomatico sessantaseienne, imprenditore automobilistico e campione delle quattro ruote, a luglio rese nota la sua disavventura con la giustizia monegasca. Raccontò di essere stato raggirato da una famiglia napoletana che gli aveva presentato credenziali elevatissime, leader nel settore della distribuzione di bevande.
I partenopei lo avvicinarono nel principato chiedendo un aiuto burocratico per inserirsi nel tessuto sociale dello Stato di Grace Kelly, a marzo del 2018 divenne amministratore dell’attività, convinto della trasparenza dell’impresa. Due mesi più tardi dette le dimissioni, perché sospettò manovre illecite e giri poco chiari e soprattutto, compiendo ricerche ancorché tardive, scoprì che i partner napoletani erano falliti e che avevano precedenti penali. Sta di fatto che la scorsa estate venne arrestato lui dall’autorità monegasca, con l’accusa di riciclaggio e truffa in concorso con altri due soci.
«Ha servito il principato per quarant’anni, è ancora console, ma la giustizia monegasca crede ad Antonio Cicatelli e non a un suo diplomatico. Ora tutta la documentazione è in mano alla guardia di finanza. Gli inquirenti ora sono a conoscenza di un’esportazione di un milione di euro a Montecarlo e potranno fare chiarezza», conferma l’avvocato Craveia.
Dunque a gennaio il console si rivolgerà alla corte di Strasburgo perché i danni di immagine, esistenziali, biologici e psicologici provocati dall’improvviso ostracismo (nonché il timore per l’incolumità della sua famiglia e dei suoi bambini) non sono di entità trascurabile. Ballabio è difeso oltreconfine dall’avvocato Alain Berdah che ha già depositato la memoria al giudice incaricato Franck Vouaux.
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