SFREGIO ALLA NATURA
Danno fastidio. Strage di rondinotti
Proteste in corso XX Settembre: «Nido spazzati via»
«Che dispiacere veder distruggere quei nidi: le rondini e i loro piccoli avevano diritto a vivere».
Con un velo di tristezza negli occhi, Angela Landini racconta quel che ha visto una decina di giorni fa in un palazzo di Busto, in zona corso XX Settembre.
«Il sottotetto di questo edificio - racconta la cittadina bustese - fino a pochi giorni fa era abitato da rondini e rondinotti, che portavano la primavera soprattutto con i loro garriti. Vederli e sentirli era una gioia: faceva pensare all’arrivo della bella stagione».
Un piacere per tanti, ma evidentemente non per tutti.
«Purtroppo qualcuno – continua Angela - non avvezzo a queste presenze, ha provato fastidio e ha deciso di correre ai ripari, prendendo una decisione sciagurata».
Quale? Lo spiega la signora Landini, rievocando quel che ha notato con i propri occhi una mattina all’inizio del mese di maggio.
«Ho visto un camioncino attrezzato da un braccio meccanico snodabile, che si è “arrampicato” fino al tetto - ricorda non senza sincero rammarico per l’accaduto - nella cabina che manovrava il braccio, si trovava questo sapiens, faccio fatica a chiamarlo uomo, che con un tubo distruggeva nidi e rondinotti: in seguito, hanno inchiodato alle travi assi e reti per ostruire i vari passaggi, impedendo alle rondini di ricostruire altri nidi».
La donna, innamorata degli animali e della natura, ha voluto raccontare pubblicamente la scena a cui ha assistito. Nella speranza che non si ripeta più.
«Ancora oggi, quando è sera, le rondini con i loro garriti volano verso questo tetto, dove tutto è ormai coperto dal silenzio. Esseri viventi che percorrono chilometri per nidificare, migrano in zone dove il clima è più adatto alla loro sopravvivenza».
A volte però, come in questo caso, ricevono un’accoglienza tutt’altro che benevola. La signora Landini, per stigmatizzare quest’episodio, ricorda alcuni grandi princIpi della filosofia classica.
«La cultura greca valorizzava la natura. Oggi siamo allo sfacelo, provocato dal sonno sempre più profondo della ragione. Spero che non succedano più altri episodi del genere. È inaccettabile - conclude la donna - che gli uccelli migratori non abbiano il diritto a nidificare, solo perché danno fastidio a qualche essere poco umano».
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