LA PROPOSTA
L’idea dei giovani: al cinema in auto
Drive-in al mercato, ma assessore e Istituto Antonioni ci credono poco

Davvero i giovani intendono chiedere che piazza Mercato sia trasformata in un cinema a cielo aperto? Sembrerebbe proprio di sì.
Almeno è quanto emerso da un convegno dedicato a loro, ai più giovani cittadini di Busto, e organizzato online dall’associazione PoliticaMente. Il primo intervento di chi ha seguito il convegno non lascia adito a dubbi: «Vogliamo - ha detto a chiare lettere - un drive-in in piazza del mercato».
Otto cinema più uno
L’idea è di quelle che stuzzicano e che al contempo possono sollevare ironie di ogni sorta. Ricoprendo veste istituzionale, l’assessore al commercio e alla cultura Manuela Maffioli non può che attenersi al primo genere di reazione e stare al gioco: «Quel che è certo è che servono più spazi per la cultura e che ogni spazio in più per la cultura è il benvenuto in questa città. Dopodiché, però, va anche aggiunta un’altra cosa. Non si possono pensare interventi che vadano in concorrenza con quanto già esiste sul territorio e penso in particolare alle ben otto sale cinematografiche disseminate nei vari quartieri a cominciare dal centro storico. Sono realtà importanti che vanno valorizzate e salvaguardate. Perciò dico che qualunque idea possa favorire la cultura e la pratica della cultura da parte dei giovani è bene accetta e degna di essere presa in seria considerazione, ma tutto va letto in un contesto più ampio e certo neppure le migliori idee possono fare eccezione a questa regola».
Insomma, ciò che l’assessore nonché vicesindaco prova a dire con la forza della diplomazia ai giovani, senza gelare gli entusiasmi, è di valutare un contesto complessivo in cui la risposta è forse superiore alla domanda: «Quella del drive-in è certamente una bella idea, ma come tutte le belle idee deve avere le gambe per camminare e superare le prove del tempo. Devono quindi essere strutturate e non possono prescindere da un contesto in cui già esistono otto sale che non sanno come, quando e in quali condizioni riusciranno a riaprire. Senza dimenticare ciò che sta per arrivare, ossia la multisala all’ex Mizar di Beata Giuliana, e le altre offerte in qualche modo simili ai vecchi drive-in e penso in particolare ai cinema all’aperto che si organizzano tutte le estati».
Cose da anni ‘50
Se da politico Maffioli è abile ad usare la diplomazia, non lo è da meno per la parte tecnica Paolo Castelli. Docente all’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni, animatore di rassegne di cinema d’essai e tra i padri fondatori del Baff, prova ad analizzare la trovata: «Personalmente sono aperto a tutto, ma devo dire che come idea mi lascia un poco spiazzato. Con tutta evidenza, i giovani o qualcuno di loro sogna di rituffarsi nelle atmosfere di qualche film in bianco e nero. È vero che il drive in o drive through è tornato d’attualità con i tamponi in questa emergenza pandemica, ma in ambito cinematografico resta una pratica trapassata, che esplose negli Stati Uniti degli anni ‘50. Andrebbe in controtendenza alla nostra offerta di cinema d’essai e potrebbe valere giusto per la stagione estiva perché non mi immagino in inverno tenere il motore acceso per riscaldarsi, ma poi c’è già il cinema all’aperto, ci sono già le multisale per quel genere di fruizione. In più non sappiamo ancora come ricominceranno i cinema, quando potranno riaprire». Insomma, una bella idea. Che lascia il tempo che trova.
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