ELEZIONI
Pd davanti al bivio
La candidatura di Amanda Ferrario (M5S, Verdi e Sinistra Italiana) costringe il partito ad accelerare i tempi: scelta interna o un nome nuovo?

Cosa succederà ora nel centrosinistra? L’annuncio ufficiale della candidatura di Amanda Ferrario (preside dell’Ite Tosi nonché dirigente tecnico del Miur), sostenuta dalla coalizione Movimento 5 Stelle-Verdi-Sinistra Italiana – ha fatto l’effetto del sasso lanciato nello stagno, obbligando il Partito Democratico ad accelerare i tempi delle grandi decisioni. Sia le tre forze che hanno proposto il nome di Ferrario, sia la stessa dirigente dell’Ite, hanno lasciato le porte aperte ai dem: «Sono aperta al dialogo con chiunque voglia una Busto diversa da quella attuale», ha detto in sintesi la preside bustocca.
Ma è chiaro che, a questo punto, il Pd sia davanti a un bivio. Con due alternative chiare: tenere la barra dritta, e confermare la linea del candidato interno (al momento sono in corsa il presidente di Auser Maurizio Maggioni e la capogruppo in consiglio comunale Valentina Verga), oppure accettare la candidatura di Amanda Ferrario, accodandosi alla proposta della coalizione giallo-verde-rossa. Ipotesi, quest’ultima, che non sembra trovare molti consensi nel direttivo del Partito Democratico.
Intendiamoci: al momento nulla è definito, nelle prossime ore sono in programma riunioni fondamentali. Ma una cosa è certa: l’annuncio della discesa in campo di Amanda Ferrario non ha entusiasmato i dem bustocchi. Non certo per un giudizio di merito sulla neo-candidata, ma per i metodi utilizzati dalle tre forze che la supportano. Per il Pd, quella dei 5 Stelle, Verdi e Sinistra Italiana è stata un’altra fuga in avanti, la seconda dopo la nota congiunta in cui venivano evidenziate le divergenze su punti programmatici fondamentali come Accam e l’ospedale unico.
Dall’altra parte la pensano in maniera diversa: «Abbiamo sempre coinvolto il Pd, anche sul nome di Amanda Ferrario – spiega la consigliera pentastellata Claudia Cerini - e se c’è stato un rallentamento nei colloqui lo si deve ad alcuni passaggi che lo stesso Pd ha voluto compiere al proprio interno. Come coalizione comunque siamo sempre pronti a dialogare».
L’accelerazione sulla candidatura di Amanda Ferrario ha però sconcertato il Pd. Che non ha più molto tempo per riflettere sul da farsi: tergiversare ancora sarebbe deleterio, in un contesto in cui il centrodestra non ha motivo di avere particolare fretta (con Emanuele Antonelli pronto a tentare il bis del 2016), e i potenziali alleati hanno già calato il loro asso. Il sentore è che difficilmente i dem cambieranno idea rispetto alla scelta del candidato sindaco, modificando repentinamente - su impulso di altre forze politiche - la linea portata avanti da mesi.
Nella giornata di ieri è circolato anche il nome di Andrea Monteduro, ex preside del liceo artistico Candiani-Bausch, ipotesi che il Pd di Busto smentisce: «Non avrebbe senso ora proporre un ulteriore nome, per giunta esterno al partito», trapela dalla sezione. In ogni caso, l’entrata in scena di Amanda Ferrario costringe il Pd a reagire. In tempi rapidi.
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