STALKER SERIALE
Perseguita la moglie e anche l’avvocato
La colpa del legale: avere accettato la donna come cliente
Tra moglie e marito non metterci ... l’avvocato. Per informazioni rivolgersi a un civilista del foro di Busto, oggetto di reiterati atti persecutori da parte di un 50ennE che lo considerava la causa di tutti i mali. A sentire lui, infatti, il legale avrebbe «mandato a rotoli il suo matrimonio» e «distrutto tutta la sua bellissima famiglia». In realtà, le sentenze del Tribunale di Busto, in prima battuta, e della prima Corte d’Appello di Milano, in seconda battuta, dicono che non è andata per niente così. Se un cattivo deve essere trovato in questa storia, di sicuro non è il legale. Al contrario, è il 50enne finito sotto processo. Non è un caso che sia stato destinatario di una condanna a otto mesi di reclusione (con sospensione condizionale della pena) per il reato di stalking.
A farne le spese, tra l’autunno 2014 e l’autunno 2015, per l’appunto il malcapitato avvocato, colpevole agli occhi dell’imputato, di essersi occupato della causa di separazione in nome e per conto dell’ormai ex moglie. La donna si era presentata nel suo studio a Busto Arsizio manifestando il chiaro proposito di mettere fine al matrimonio. Lui aveva accettato l’incarico, ma si era trovato di fronte al muro di gomma opposto dall’uomo che tutto voleva, tranne concedere la separazione e l’affido dei figli alla moglie. A un certo punto, colpito da un divieto di avvicinamento all’abitazione della consorte, nel frattempo trasferitasi al Sud, l’uomo aveva cominciato a riversare tutta la sua rabbia sul civilista, tempestandolo notte e giorno con una caterva di telefonate, sms e WhatsApp, dal tono sempre più minaccioso e ultimativo. Qualche esempio? «Ti tormenterò per tutta la vita». Ancora: «Ti vengo a prendere e sarà peggio per te». Infine: «Ti faccio fuori». Impossibile, in queste condizioni, condurre una vita - lavorativa e personale - serena per il civilista di Busto, costretto a modificare le proprie abitudini dalle condotte persecutorie. L’imputato, come disposto dalla sentenza ribadita in appello, gli dovrà anche versare un anticipo sul risarcimento di 2.500 euro.
Un caso davvero particolare, così come, sempre a Busto, era particolare anche quello dell’anziano che, lasciato dalla moglie dopo 40 anni di matrimonio, aveva voluto la separazione: per lui, divieto di avvicinamento alla consorte.
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