FESTIVAL 2
Busto protagonista, anche nel ricordo di Max Croci
Una serata-evento dedicata al regista recentemente scomparso con tanti amici e collaboratori, da Cristiana Capotondi a Carla Signoris

Calcio, ciclismo, architettura e storia. Oltre all’omaggio a Max Croci, anche lui figlio di questo territorio. Busto Arsizio gioca un ruolo di primo piano in questo Baff grazie ad alcuni documentari. «Pro Patria Aurora nacque nel 1919, anche se la vera Pro prese vita anche prima del Milan - ricorda Alessandro Munari, presidente della BA Film Factory - Claudio De Pasqualis proporrà il 2 aprile il suo ricordo della squadra».
Poi sarà riproposto “Malpensa 2000”, dedicato ai vent’anni dell’hub e ai 70 dell’aeroporto. Inoltre compie un secolo di vita anche il Velo Club «che ha avuto tra i tesserati niente meno che Fausto Coppi». “Italiani due volte” richiamerà alla memoria la storia dei villaggio degli sfollati giuliani e dalmati, con il ricordo «della fuoriuscita celebre Rita Rusic che racconterà come si viveva lì».
Un omaggio «al carissimo Giovanni Garavaglia», il fotografo bustese scomparso tre mesi fa, porterà al Baff i suoi scatti più significativi.
«Il Baff si conferma grande patrimonio della città - dice l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli - vetrina di un più ampio sistema cinema. Lo supportiamo nella più ampia diffusione possibile». Salutando l’assessore Gigi Farioli; il presidente emerito Gabriele Tosi e il sindaco di Castellanza Mirella Cerini, Munari lancia poi il ricordo di Max Croci, scomparso in novembre. Il 31 marzo, alle 17, al Fratello Sole saranno presenti in tanti: di sicuro Cristiana Capotondi, Carla Signoris, Paolo Kessisoglu e Platinette.
«Max ha ideato il logo del Baff, è stato docente all’Icma - ricorda Steve Della Casa - Gli amici di Sky Cinema hanno preparato un omaggio». Gabriele Acerbo ne anticipa il valore: «Sarà una festa in cui radunare amici e collaboratori, che hanno incontrato Max, supercinefilo, persona garbata, intelligente, fantastica». Della Casa recitò come accattone in un corto, anche lui avrà molto da dire. Di sicuro ne parleranno quanti hanno lavorato alla striscia quotidiana Cinepop su Sky Cinema, «Max inventò anche lo studio sospeso tra passato e futuro, il programma è finito con lui perché si è persa la sua energia vitale».
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