AL MUSEO DEL TESSILE
Busto Arsizio, scintille sulla sanità
Confronto pubblico fra i candidati sindaci, ma non c’era Antonelli

Tante questioni affrontate, molto fair play, ma anche qualche scintilla nella parte finale. Ha suscitato parecchio interesse il confronto tra i candidati sindaco di Busto sul delicato tema della sanità. Al dibattito - organizzato da Medicina Democratica e il Comitato per il diritto alla Salute del Varesotto e moderato dalla giornalista Angela Grassi nella sala conferenze del Museo del Tessile (sold out, nei limiti delle restrizioni anti-Covid) - sono intervenuti cinque candidati su sei: Maurizio Maggioni, Gigi Farioli, Gianluca Castiglioni, Chiara Guzzo e Giampaolo Sablich (che ha rappresentato la moglie Laura Bignami). Assente (annunciato) il sindaco uscente Emanuele Antonelli. Una defezione rimarcata in avvio da Farioli con una punzecchiatura: «Ringrazio gli organizzatori che hanno permesso il confronto, di fronte a politici in fuga che giocano a nascondino».
Tanti, dicevamo, i temi discussi. Dalle funzioni che può ricoprire il sindaco in ambito sanitario, alla possibilità di prevedere un assessorato alla salute (unici favorevoli Farioli e Sablich), fino alle case di comunità. La discussione, molto pacata, si è accesa nel finale sui temi dell’ospedale unico, affrontato in seguito a una specifica richiesta arrivata dal commerciante Bruno Ceccuzzi, e di Accam. Favorevoli alla nuova struttura sanitaria di Beata Giuliana si sono dichiarati Gianluca Castiglioni («L’ospedale unico c’è già, quello nuovo può andare incontro ai nuovi bisogni dei cittadini») e Farioli («Sono favorevolissimo. Un ospedale unico esiste già, ma le attuali sedi sono inadatte e superate»); nettamente contrari Guzzo e Sablich, mentre Maggioni osserva: «L’ospedale esistente va male perché è stato smembrato. Non siamo contrari a nuove strutture, ma si valuti se possano essere realizzare sul sedime attuale, evitando altro consumo di suolo». Quando dal pubblico arrivano domande su Accam, sul palco va in scena un pepato «botta e risposta» tra Maggioni e Farioli: «Non ho ancora capito dove sia l’economia circolare nel piano della nuova società - punge Maggioni -. Sappiamo solo che l’inceneritore sarà attivo per altri 12 anni». «Non è così, non prendere in giro le persone» la replica di Farioli.
«L’unica cosa che hanno fatto circolare - rincara Sablich - sono i 20 milioni di buco».
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