L’AGGRESSIONE
Spruzza peperoncino al suocero. Ma al pronto soccorso finisce lui
Lite nella notte, lo spray da difesa si ritorce contro il genero

Suocero e genero litigano nel cuore della notte. Italiani, ubriachi entrambi vanno in escandescenze.
Così il ventiseienne per difendersi usa lo spray al peperoncino. Ma qualcosa va storto e la nuvola di gas urticante al posto di proteggerlo, lo ferisce. Insomma diventa quasi un atto di autolesionismo, facendolo finire al pronto soccorso. È successo nella notte tra venerdì e ieri, in via Repubblica. Sono quasi le tre quando parte la chiamata al 112 a causa di una aggressione, così riferiscono al numero unico delle urgenze. Nel giro di pochissimo sul posto intervengono i carabinieri e una ambulanza inviata dal 118. Lì c’erano il ventiseienne e il padre della sua compagna. Cosa fosse successo nel mentre non era chiarissimo: c’era l’unica certezza dell’uso dello spray al peperoncino. Il genero che però nel maneggiare quella che doveva la sua arma di difesa, si è “colpito” da solo. La nuvola di gas lo ha investito.
Il giovane è stato così trasportato al pronto soccorso cittadino dove è stato affidato alle cure dei medici di via Arnaldo da Brescia e ha riportato lesioni lievi. Mentre il suocero ha smaltito la serata alcolica e l’aggressione: in realtà non ci sono stati denunciati, almeno per il momento. L’unico strascico lo ha riportato il ventiseienne che si è ferito da solo con l’arma di difesa (da capire anche dove la tenesse), che è comunemente chiamata spray al peperoncino ma si tratta di un dispositivo nebulizzatore contenente capsicum (comunemente detti al peperoncino, appunto). Si ipotizza che lo avesse a disposizione perché magari proprio la figlia del contendente ne possedeva uno che ha fornito al fidanzato seppure stesse litigando contro il padre.
Su questo aspetto e sull’origine della lite tra i due uomini stanno compiendo accertamenti gli investigatori. Ma è solo una ipotesi. Di certo il genero comunque poteva disporre dello spray che è regolato dal un decreto del ministero dell’Interno del 2011 che sancisce l’uso come difesa personale (da aggressioni e minacce all’incolumità personale, per l’uso bisogna avere più di sedici anni). Secondo il decreto che ha appunto definito le caratteristiche tecniche degli strumenti di autodifesa che nebulizzano un principio attivo naturale a base di oleoresin capsicum e che non abbiano attitudine a recare offesa alla persona. Di fatto lo spray in questione rispettava le specifiche tecniche e dunque non era da considerarsi un’arma, tanto che si possono acquistare sia in farmacia che al supermercato.
Uno spray urticante con una miscela che contiene l’oleoresin capsicum non superiore al 10 per cento della concentrazione e anche la misura della bomboletta non deve essere superiore ai 20 millilitri. Infine il getto del nebulizzatore non deve superare i tre metri: su questo aspetto non c’è stato il minimo dubbio dato che la persona che voleva difendersi alla fine è stata quella offesa.
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