L’INCHIESTA
Busto Arsizio, su Neutalia indaga la Procura
La Guardia di Finanza sequestra documenti su assunzioni e Accam

Non una, ma due indagini. Una relativa ad alcune assunzioni, l’altra al delicato passaggio che ha portato Accam Spa a fondersi in Neutalia Srl, chiudendo con la disastrosa gestione dell’inceneritore e mettendo le basi per il piano industriale che di fatto è già stato approvato dai 27 Comuni soci. I militari della Guardia di Finanza di Busto Arsizio si sono mossi con discrezione, ma la loro visita negli uffici di Neutalia non è passata inosservata: i finanzieri sono arrivati venerdì e avevano un mandato preciso, anzi due: acquisire tutta la documentazione possibile relativa a una serie di assunzioni fatte a partire dalla data di fondazione della Srl e tutta la documentazione inerente il passaggio da Accam a Neutalia.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Busto Arsizio, per il momento non è dato conoscere altri dettagli. Bocche cucite anche sulle ipotesi di reato che hanno giustificato il provvedimento: acquisito il materiale, questo dovrà essere vagliato alla ricerca di riscontri. Fino a quel momento bisogna dare per scontato che chi ha gestito le assunzioni del personale e il passaggio dalla Spa alla Srl abbia fatto le cose in regola.
Di certo c’è che l’attenzione sulla genesi di Neutalia è sempre stata alta, evidentemente non solo da parte dei politici del territorio e dei comitati che continuano abbattersi per la chiusura dell’inceneritore. Particolarmente delicato era stato il salvataggio di Accam, società che schiacciata dai debiti fino a due anni fa sembrava inevitabilmente destinata al fallimento. Di fatto, Accam poteva essere chiusa, ma non conveniva a nessuno: la scelta è quindi stata quella di avviare una procedura per la fusione della vecchia società nella nuova: dopo le verifiche del caso, a partire dallo scorso giugno, Accam è stata pian piano svuotata: dal prossimo primo gennaio cesserà di esistere e Neutalia diventerà unica proprietaria dell’impianto di Borsano, sul quale ha già previsto investimenti per oltre cento milioni di euro. E i debiti? Il piano è quello di trasferirli da una società all’altra, come dichiarato sei mesi fa dal presidente Michele Falcone il Tribunale ha verificato che questo passaggio garantisca tutti i creditori, dai dipendenti ai grandi fornitori. Ora però la Procura vuole capire meglio i dettagli dell’operazione.
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