IL CASO
Cani abbandonati: è emergenza
Allarme dal canile, dove ogni giorno vengono “scaricati” i quattrozampe. E scarseggia anche il cibo

Più che l’estate degli abbandoni (che pure continuano), questa sembra essere l’estate delle rinunce agli amici a quattro zampe.
Tantissime sono le richieste che arrivano a un canile in perenne sovraffollamento perché i proprietari degli animali non li vogliono più.
«La media è di due o tre telefonate al giorno, in cui le persone ci dicono che loro o i parenti non sono più in grado di tener con sé il cane e chiedono se possiamo aiutarli», spiega sconsolata Anna Gagliardi, una delle responsabili della struttura Apar di via Canale.
Lì ieri, sabato 7 luglio, stazionavano 55 esemplari di ogni razza, da aggiungere alla sessantina dell’adiacente rifugio Elia.
«Purtroppo non riusciamo ad allentare la presa e questo nuovo fenomeno, che prima si verificava in maniera molto più sporadica, ci sta creando seri problemi».
Perché il punto è che, di fronte alla richiesta di poter portare in canile un “inquilino” domestico, quasi sempre il primo tentativo è quello di mettere un annuncio in rete per trovare alla svelta qualcuno che voglia prendersene cura.
«Poi di norma noi accogliamo solo nei casi in cui il padrone muore, viene sfrattato oppure finisce in carcere, ma alla fine si cerca di fare qualcosa per queste bestiole in ogni caso», afferma ancora con il cuore da volontaria che va oltre le regole.
«Il fatto è che troppi decidono di prendere un cane in maniera poco consapevole, per far felice un bambino, magari sapendo di non avere capacità, spazi e tempi per gestirlo. Oggi ciò di cui avremmo veramente bisogno sono adozioni fatte con la testa».
Non da meno all’Apar mancano sempre anche i generi di prima necessità, recuperati con lo sforzo personale di soci e amici.
«In effetti con le pappe e gli antiparassitari siamo sempre di rincorsa e ogni aiuto ci fa comodo. Ma, ripeto, il meglio è trovare gente che sappia bene cosa significa avere un quattro zampe e che lo ospiti dandogli le attenzioni necessarie con una scelta responsabile. Invece dovreste vedere in quanti arrivano con richieste che già ti fanno capire che stanno facendo il passo senza una grande consapevolezza».
In realtà all’Apar capita anche di peggio, ovvero di fare i conti con “scarichi” veri e propri compiuti sia in via Canale, sia in giro per il territorio. Come nel caso del cagnolino adagiato l’altra notte oltre la recinzione del canile per lasciare ad altri l’impegno, o come il cucciolo di pincher che alcuni ragazzi hanno ritrovato in centro e consegnato ai responsabili del centro. Peggio, dal punto di vista dell’affollamento, era andata tre mesi fa quando un’esemplare femmina incinta - che fu chiamata Pasqualina - venne abbandonata e diede alla luce sette piccoli. A questo pressing, solo qualche settimana fa, si sono aggiunti altri sei Fido posti sotto sequestro. Il tutto per un elenco di nuove incombenze - di cui Apar si assume il compito con la solita amorevolezza - che risulta ormai lunghissimo.
Si va avanti con passione e con iniziative benefiche per reggere l’urto.
Come l’Aparicena che si terrà sabato 21 luglio o il grande concorso dei selfie che sta per arrivare alla proclamazione del vincitore. Certi, però, che un’adozione fatto con la testa oltre che col cuore sarebbe il dono più gradito.
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