IL CASO
«Umiliato alla Commissione patenti»
La rabbia di un anziano: «Sì, ho un lieve Parkinson ma posso guidare. Voglio le scuse»

All’Ufficio per il rinnovo delle patenti di Saronno, un bustocco di 79 anni è arrivato martedì pomeriggio carico di speranze per i prossimi due anni. Ne è uscito con il morale a terra. Qualche ora dopo, superata la rabbia del momento, ha deciso che la cosa non dovesse finire lì e che la sua dignità andasse difesa.
«Sì, ho il Parkinson ma in forma lieve, mi trema leggermente la mano sinistra e affronto dei problemi alla colonna vertebrale – racconta, spiegando di essersi recato a Saronno perché la sua agenzia assicurativa gli ha suggerito di andare lì – All’impiegata non ho nascosto nulla, i documenti che le ho consegnato per rinnovare la patente parlano chiaro. Non mi aspettavo certo la sua reazione: “Ma lei dove vuole andare conciato come è?”, mi ha detto. Ho risposto che abito a Busto Arsizio e la macchina mi serve per andare a trovare i miei figli e a fare la spesa, sono autonomo e con la testa ben vivace. Lei ha ribadito: “Trema tutto, dove vuole andare?”. Mi sono sentito un rottame, non sono il fior fiore della gioventù ma non sono così conciato».
Un certificato del neurologo attesta miglioramenti negli ultimi mesi e garantisce che lo stato di salute non compromette la possibilità di guidare un’automobile. Ora l’anziano dovrà recarsi a Milano, per consegnare nuova documentazione. In pratica è stato “rimandato”. «Dovrò fare degli esami all’Università Cattolica, serve una visita al Servizio di valutazione psicodiagnostica per i requisiti per la guida. Andrò e ce la farò, non gliela lascio passare così. Se mi avessero detto che dovevo andare a fare la visita, non avrei obiettato. Mi rendo conto della mia età e di questi acciacchi. Ma non accetto di essere trattato in quel modo».
L’Asst Valle Olona, la cui Commissione patenti è chiamata a valutare ogni singola pratica in situazioni di particolari difficoltà, è stata informata di quanto accaduto. Si attende una sua replica. Spesso a essere vittima di aggressioni verbali sono stati dipendenti della struttura sanitaria, in particolare al Pronto soccorso; questa volta, stando alla testimonianza del 79enne, pare che a subire intemperanze sia stato un utente, che si è sentito offeso e umiliato e ora chiede quanto meno delle scuse.
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