DROGA
Busto, due tonnellate di coca: arrestati e subito liberati in tre
L’indagine, nata da un sequestro a Livorno, è coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Brescia

Cocaina. Tantissima cocaina. Un sequestro così ingente si fatica a trovarlo sfogliando le pagine di cronaca: 2 tonnellate, divise in 1.800 panetti griffati Mercedes, Apple, Dolce e Gabbana. L’operazione è del 23 marzo, i container in cui formalmente viaggiava il cacao dell’Ecuador sono stati individuati al porto di Livorno ma fino a tre giorni fa gli inquirenti non sapevano a chi ricondurlo. Nei giorni scorsi credevano di essere arrivati a un punto di svolta: giovedì sera nella caserma della guardia di finanza di Busto sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto tre uomini della zona. Ma nel tardo pomeriggio di ieri, dopo l’interrogatorio davanti al gip Stefano Colombo, i tre sono stati rimessi in libertà.
BLITZ DELL’ANTIMAFIA
A uno, in concorso con soggetti non ancora identificati, era contestato il maxi carico scoperto sulla nave battente bandiera maltese e proveniente da Guayaquil. Gli altri due rispondevano invece di ulteriori 200 chili di droga parlata, così si chiama in gergo investigativo lo stupefacente di cui si ha contezza solo attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche. Ieri mattina nel carcere di via per Cassano hanno risposto alle domande del gip dando chiarimenti sulle proprie posizioni. Gli avvocati Andrea Boni, Roberto Catanzariti e Gianpiero Vellucci sono più che soddisfatti del provvedimento. L’indagine, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Brescia, non finisce comunque qua. Al momento non trapelano altre informazioni ma è evidente che gli investigatori abbiano elementi per sospettare l’esistenza di una rete di narcotraffico che potrebbe lambire i tre soggetti, ma che potrebbe includere personaggi insospettabili.
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