POLITICA
Il rimpasto che verrà
A Busto maxivertice di maggioranza con i referenti dei partiti. Cambiamenti rinviati a dopo le elezioni europee

Chi era presente al vertice tenutosi nell’ufficio privato del sindaco e presidente provinciale Emanuele Antonelli, assicura che la parola «rimpasto» non sia stata pronunciata. Vero oppure no, di certo è l’argomento forte del momento anche a Busto Arsizio, dopo l’inchiesta giudiziaria che ha fatto scattare manette e sconvolto equilibri consolidati del centrodestra.
Comunque è vero che di rimpasto non si parlerà sul serio almeno fino alla metà della prossima settimana, una volta conteggiati i voti delle elezioni, dopo che si saprà se davvero il vicesindaco leghista Isabella Tovaglieri si farà da parte per dedicarsi solo all’europarlamento e anche dopo aver superato lo scoglio di un consiglio comunale, fissato per martedì, che s’annuncia infuocatissimo.
Proprio di tenuta della maggioranza nell’assemblea civica si è parlato parecchio nella riunione che ha permesso ad Antonelli di conoscere il nuovo commissario straordinario forzista Giacomo Caliendo, presente assieme ai corrispettivi Matteo Bianchi (Lega) e Raffaele Cattaneo (Popolari), mentre per Fratelli d’Italia è arrivato Giuseppe De Bernardi Martignoni. Con loro due capigruppo provinciali (il padano Corrado Canziani e l’azzurro Marco Riganti) oltre al segretario del Carroccio locale Francesco Speroni e all’assessore forzista Gigi Farioli, nominato emanazione di Caliendo in città.
Tanti nomi grossi riuniti non solo per cortesia istituzionale, ma anche per cercare di rafforzare l’alleanza storica di centrodestra in tempi difficili. Un summit utile a radunare la squadra attorno al sindaco e presidente, perché la difficoltà ulteriore di Antonelli è quella di gestire la situazione sui due versanti: a Palazzo Gilardoni, dove Forza Italia è alla deriva e potrebbe essere spazzata via dai giochi politici, ma pure a Villa Recalcati, dove resta una realtà determinante.
Il nodo serio della faccenda, che arriverà al pettine fra una settimana, riguarda soprattutto le vicende cittadine. Il contesto rivoluzionato difficilmente permetterà all’esecutivo di proseguire nel percorso mantenendo la conformazione attuale. In primis per la posizione di Tovaglieri che, se i pronostici saranno rispettati, al 99 per cento rinuncerà al doppio incarico. La Lega, anche ieri, ha detto e ripetuto che non chiederà di avere più posti in squadra, ma si limiterà alla sostituzione secca. E, nel caso, il nome più gettonato resta quello del già assessore Ivo Azzimonti, con Giusy Basalari (per anni alla guida di Agesp) pronta a mettersi in gioco, specie se ci fosse la necessità di inserire una donna in giunta.
Ma se questo è lo sviluppo prevedibile della faccenda, la questione più difficile da gestire riguarda la composizione di un Consiglio comunale che si sta riempiendo di «particelle libere», cioè indipendenti, fuoriusciti da Forza Italia. Che sta provando a ricompattarsi, per tenere botta e non farsi cannibalizzare, facendo valere il peso che ha in Provincia per compensare quello che ha sempre meno in città.
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