IL DISSERVIZIO
Giudice di Pace di Busto al collasso, Pellicini scrive al ministro
Carenze d’organico e attese infinite: interrogazione del deputato di Fratelli d’Italia al ministro della Giustizia per sollecitare un intervento

Così non si può andare avanti. Organico ridotto, tempi di attesa lunghissimi, fino a 3 anni. La situazione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Busto Arsizio (con sede distaccata a Gallarate) è diventata insostenibile. L’ordine degli avvocati di Busto ha già fatto sentire la sua voce, proclamando il 25 maggio scorso lo stato di agitazione. Ora interviene il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Pellicini, con un’interrogazione al ministro della Giustizia. Pellicini, dopo aver elencato carenze, conseguenze e gravità della situazione del settore civile del Tribunale di Busti Arsizio, chiede al ministro «se sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e quali iniziative intenda assumere al fine di consentire all’Ufficio del Giudice di Pace di Busto Arsizio di poter tornare ad operare con efficacia ed efficienza», auspicando «che la pianta organica amministrativa dell’Ufficio sia effettivamente ed interamente coperta e che siano assegnati all’Ufficio nuovi Magistrati».
SITUAZIONE INSOSTENIBILE
Nello scritto al ministro, Pellicini sottolinea vari aspetti della situazione: «presso l’Ufficio vengono iscritti a ruolo annualmente più di 5.000 procedimenti nel
settore civile e sopravvengono circa 300 nuovi processi nel settore penale». «L’Ufficio ha in forza soltanto tre Giudici di Pace (ora GOP) nel settore civile (di cui uno peraltro è anche impegnato nel settore penale) e uno solo nel settore penale». «Per far fronte alla grave carenza, sono stati recentemente applicati dal Presidente del Tribunale due GOP per un limitato periodo di tempo». «Quanto al personale amministrativo, rispetto ad una pianta organica di nove unità, se ne trovano effettivamente in servizio solamente tre a tempo pieno e una a tempo parziale». «In ragione delle gravi carenze citate, le udienze di precisazione delle conclusioni in sede civile vengono rinviate a distanza di tre anni (attualmente al mese di aprile 2026)». «La dilatazione dei tempi è destinata a peggiorare, in ragione dell’estensione della competenza per valore del Giudice di Pace a seguito della Riforma Cartabia». «Le Cancellerie sono costrette a restare aperte al pubblico soltanto in giorni e a orari ridotti e a restare chiuse per il resto del tempo, allo scopo di poter organizzare il lavoro essenziale». «Nei casi di improvvisa malattia o assenza del personale di Cancelleria, gli Uffici assai frequentemente rimangono chiusi senza alcun preavviso all’utenza, con evidenti disagi e disservizi per tutti». Tutto ciò «ha causato un’intollerabile difficoltà per gli avvocati e per gli utenti tutti nell’accesso alla giustizia e nella gestione dei propri tempi». «Tra l’altro, il territorio di Busto Arsizio è uno dei più dinamici a livello nazionale dal punto di vista imprenditoriale, pertanto, il malfunzionamento dell’Ufficio del Giudice di Pace sta creando pregiudizio, oltre che ai cittadini, anche a moltissime imprese, le quali, a causa dei ritardi della Giustizia, rischiano di perdere terreno in tema di competitività».
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