GIUSTIZIA
A Busto il presidente dell’Anm Santalucia
Per tutta la giornata iniziative per spiegare il no dei magistrati alla riforma

Oggi la magistratura ha scioperato - evento piuttosto raro - e lo ha fatto contro la riforma dell’ordinamento giudiziario voluta dal ministro Marta Cartabia. Il moto di dissenso nato dalle toghe di Busto Arsizio ha portato l’Anm (associazione nazionale magistrati) a prendere una posizione netta e proprio nella sede del tribunale e della procura di Busto oggi si susseguono iniziative aperte ai cittadini, rivolte anche alle scuole e alle università, per spiegare le ragioni dell’astensione.
Perché il tema non è settoriale come si potrebbe pensare, in gioco - sostengono i promotori - ci sono principi costituzionali che rischiano l’eliminazione. Dalle 9.30 porte spalancate a tutti, con un’introduzione tecnica. Per gli studenti giudici e pubblici ministeri hanno organizzato la simulazione di un processo con scambio di ruoli. Il pm dovrebbe sedersi sullo scranno di chi emette le sentenze e il giudicante impersonare la pubblica accusa. Il significato è immediato: l’intercambiabilità delle funzioni - che negli anni ha comunque subito una contrattura - rischia di essere pressoché abolita, a detrimento dell’imputato e delle parti civili che si ritroverebbero in mezzo a figure fossilizzate nelle loro posizioni e con un orizzonte del diritto ristretto.
Nel pomeriggio i magistrati sono stati a disposizione della cittadinanza per rispondere a tutto ciò che non è chiaro sull’autorità giudiziaria, come funziona, come opera, su quali calcoli si decidono le pene (che è uno dei temi nazionalpopolari più dibattuto), qual è il servizio svolto a tutela dell’interesse collettivo.
Dalle 20.30 la tavola rotonda con esponenti del foro e della camera penale, tra cui l’ex procuratore capo Gianluigi Fontana e il presidente Anm Giuseppe Santalucia.
L’invito è esteso alla platea più ampia ed eterogenea - soprattutto a quella degli elettori che si apprestano al referendum senza ben capire l’essenza dei quesiti e le implicazioni del sì e del no - e ci sono già adesioni trasversali: forze dell’ordine, sindaci del bacino che ricade sotto la competenza bustese, politici, avvocati, funzionari, giornalisti. Si potrà dunque analizzare il numero di chi ha scioperato, tenendo conto che anche chi porterà avanti attività indifferibili (turni esterni, udienze con detenuti o procedimenti a rischio prescrizione) potrà comunque comunicare l’adesione all’astensione.
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