IL CASO
Busto, manifesti sulla marcia su Roma
Centro tappezzato con pubblicità di un presunto calzaturificio fondato nel 1922: e parte la caccia all’autore. Rimozione ad opera di Agesp

”Calzaturificio Roma, dal 1922. Cent’anni di calzature rivoluzionarie”. E un’immagine che richiama chiaramente l’idea di marcia militare, con stivali e scarpe riprese nell’atto di calpestare un fondo stradale con modi marziali.
È un giallo quello dei manifesti apparsi questa mattina a tappezzare le principali zone del centro cittadino, da piazza San Giovanni ai colonnati di via Milano a piazza Garibaldi. Affissi presumibilmente la scorsa notte, sono stati notati questa mattina. Richiamano in modo evidente il centenario della marcia su Roma che diede di fatto il via al primo governo guidato da Benito Mussolini. Ricorrenza che in questi giorni non poche polemiche ha provocato, a cominciare dall’affissione a Roma di manifesti inneggianti al regime fascista.
L’ignoto autore bustocco ha voluto tentare una strada meno diretta, puntando su un’ironia che alcuni, in realtà, non hanno voluto cogliere, limitandosi a strappare i manifesti con tono indignato. Del resto, il richiamo al ventennio e a un regime che ancora oggi, soprattutto dopo l’ascesa al governo di Fratelli d’Italia che, sia pure indirettamente, viene considerato erede del partito di Mussolini, continua ad accendere la miccia delle polemiche. E il gesto dei “calzaturieri” bustocchi non poteva certo esserne esente.
Ora in città è partita la caccia all’autore: al momento nessun indizio evidente che possa portare all’ideatore della beffa.
Che, comunque, ha avuto breve visibilità: già in mattinata dal Comune è partito l’ordine di rimuovere i manifesti da parte di personale Agesp.
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