ALLARME
Busto, medico filma ragazze in piscina: interviene la polizia
Le mamme delle atlete chiamano il 112. Accertamenti sull’uomo, che ha precedenti

Si è introdotto negli spogliatoi delle allieve di nuoto sincronizzato, la maggior parte delle quali minorenni, alcune addirittura bambine. Seduto su una panca, con lo sguardo quasi ipnotizzato, le avrebbe filmate con il cellulare. Quando una delle mamme si è accorta dell’inquietante presenza è diventata una furia e trovando subito l’alleanza con il resto dei genitori lo hanno affrontato prendendolo a male parole. «Scusate, ho sbagliato spogliatoio», si sarebbe giustificato l’uomo. Nessuno ha creduto alla goffa e risibile scusa e così, nel tardo pomeriggio di giovedì, dalla piscina Manara di Busto Arsizio è partita la chiamata alla polizia.
LA FOTO
Quando la squadra volante è arrivata lui era già stato cacciato, ma qualcuno, nel parapiglia, era riuscito a farsi dare il nominativo, qualcun altro aveva scattato una foto in tempo reale e tutti questi elementi convergono su un soggetto preciso. Si tratterebbe di un ex medico, espulso dall’Ordine per episodi di molestie sessuali sulle pazienti, fatti in parte già sentenziati e in parte ancora da sottoporre al vaglio del dibattimento. Gli inquirenti stanno verificando se davvero fosse lui e cosa, nel caso, stesse combinando nell’impianto natatorio. Se stesse riprendendo le ragazze appena uscite dalla doccia - come ha riferito una delle minorenni - o se invece si aggirasse innocentemente.
FAMIGLIE IN APPRENSIONE
Ma le famiglie sono in forte apprensione e c’è chi sta pensando di cancellare le figlie dai corsi. Perché passi la scarsa igiene dell’impianto denunciata più volte, passino i disservizi e l’acqua reflua che si mescola a quella clorata. Ma il maniaco sessuale no, sarebbe troppo. Sarà comunque la polizia ad andare a fondo degli indizi raccolti dai genitori. Se fosse davvero quello il soggetto si complicherebbe la sua posizione: a giugno infatti comparirà davanti al collegio giudicante per difendersi dalle contestazioni che ruotano intorno a due pazienti. Le mutuate lo accusano di aver indugiato sulle loro parti intime durante le visite di controllo nell’ambulatorio che ha sede in un comune del circondario di Busto Arsizio.
I FATTI DEL 2021
I fatti risalirebbero all’estate del 2021. Una delle donne, che è stata già risarcita, aveva poi ritirato la denuncia ma le violenze di questa natura sono reati per cui si procede d’ufficio e quindi la ritrattazione della vittima non interrompe l’iter giudiziario. Per l’altra - pure lei risarcita - il gup Piera Bossi, nell’udienza preliminare di ottobre, non aveva riscontrato gli estremi per sostenere l’imputazione e quindi aveva dichiarato il non luogo a procedere. Il dottore ha sempre respinto gli addebiti, lo aveva fatto anche nel 1998, quando gli capitò il primo scivolone. All’epoca scelse di patteggiare.
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