LA SENTENZA
Abusò della figliastra: condannato a 8 anni e mezzo
L’episodio la sera prima del lockdown, la prima violenza vicino al cimitero di Cardano al Campo

Mentre il mondo si preparava alla paralisi totale per difendersi dal Covid, l’allora sedicenne cercava di respingere il patrigno che abusò di lei davanti a un cimitero. Era la sera del 7 marzo 2020. L’uomo è stato condannato ieri, mercoledì 15 maggio, a otto anni e mezzo di carcere dal collegio presieduto da Giuseppe Fazio. La ragazza, costituita parte civile, non era in aula a Busto Arsizio: raggiunta la maggiore età tornò a vivere in Brasile ma affidò all’avvocato Luca Abbiati il compito di sostenere la sua battaglia davanti alla giustizia. Perché attorno a lei c’era anche chi metteva in dubbio le sue parole, qualcuno pensava che la denuncia fosse strumentale, ossia mirata a liberarsi dai vincoli e dalle regole familiari. Temeva insomma di apparire inattendibile. Invece no. Quel sabato la giovane avrebbe dovuto cenare con la madre e il nuovo compagno in un locale brasiliano, ma all’ultimo momento la madre decise di non aggregarsi e così i due andarono da soli. L’imputato a quanto pare la fece bere oltre misura e quando si misero in macchina per rincasare a Robecco sul Naviglio lui iniziò ad allungare le mani. Giunti vicino al cimitero di Cardano al Campo, il patrigno fermò l’auto e saltò addosso alla minorenne con una brutalità incredibile: cercò di spogliarla e di consumare un rapporto completo, non riuscendoci la trascinò fuori dal veicolo afferrandola per i capelli e alla fine la ebbe vinta. Dopo di che ripresero la marcia verso casa ma l’uomo - allora trentanovenne - continuava a toccarla ovunque. Nel frattempo la madre iniziò a preoccuparsi, all’ansiogena notizia ufficiale del lockdown si aggiungevano le telefonate a vuoto che continuava a fare alla figlia e al convivente. Nonostante quel pressing, l’uomo sostò ancora e tornò all’attacco.
Rientrati a casa, la giovane corse in camera sua e chiamò la zia. Raccontò tutto a lei, forse per proteggere la mamma da una realtà deflagrante, ma la zia non tenne il segreto. L’uomo venne denunciato l’indomani e la minorenne fu subito collocata in una comunità protetta, in attesa del diciottesimo compleanno, quando prese un volo e si allontanò per sempre dalla famiglia.
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