NUOTO
Parabiagio chiude. Draghette a secco
Busto Nuoto senza piscina. E la Manara resta un miraggio per i conti di Sport Management

Brutte notizie per la Busto Nuoto e le sue 150 atlete agoniste. Dopo il 31 marzo, infatti, la società biancorossa dovrà lasciare la piscina di Parabiago, che in questi mesi ha ospitato le attività delle draghette.
Il sodalizio biancorosso si è dovuto trasferire nella città della calzatura a causa della prolungata indisponibilità del poliplesso Manara, chiuso dal lontano 24 ottobre.
Com’è noto Sport Management, la società che gestisce l’impianto bustese, naviga in cattive acque dal punto di vista economico, tanto da aver avviato negli scorsi mesi la procedura di concordato preventivo.
Una grana non da poco per la Busto Nuoto, costretta a chiedere asilo ad Amga Sport, gestore degli impianti di Legnano e Parabiago.
Pur con considerevoli sacrifici logistici (ed economici per la società), le draghette avevano trovato una soluzione accettabile: allenarsi a Parabiago - utilizzando la piscina, e, per alcuni esercizi a secco, il campo da rugby - grazie a un accordo con la stessa Amga Sport, Rugby Parabiago 1948 e i Comuni di Parabiago e Legnano.
Naturalmente si trattava di una soluzione provvisoria, in attesa di poter rientrare alla Manara. Che però non apre.
La vasca da 50 metri, danneggiata da una perdita, è oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria, mentre la piscina da 25 metri non è adeguata alle necessità delle atlete agoniste.
Inoltre Sport Management ha già fatto sapere che un’eventuale riapertura solo per le società sportive sarebbe impraticabile: i conti non tornerebbero.
La situazione si è ulteriormente complicata nelle scorse ore, quando Amga Sport ha comunicato che l’impianto di Parabiago sarà operativo solo fino al 31 marzo.
Questo significa che tra una quindicina di giorni la stagione della Busto Nuoto potrebbe concludersi anzitempo. Parliamo di una società tra le migliori in Italia nel nuoto sincronizzato, con atlete capaci di fare incetta di medaglie (anche a livello internazionale) e uno staff tecnico di prim’ordine.
Un’eccellenza sportiva da 150 atlete agoniste, che ora rischia di rimanere senza spazi in cui allenarsi. Il tempo stringe e anche tra gli associati cominciano a emergere fibrillazioni per uno stallo che sembra non finire mai.
Il timore è che Busto possa perdere un’altra realtà sportiva di livello, dopo la rinuncia della Sport Management al campionato di A1 di pallanuoto, e l’esodo verso Legnano degli azzurri del nuoto allenati da coach Gianni Leoni.
Busto Nuoto Sincro si starebbe guardando attorno, con un’ipotesi di acquisizione di un terreno privato a Gallarate, in zona Sciarè, su cui realizzare un centro sportivo (l’idea è di contattare una società specializzata nelle creazione di piscine con sistema modulare). Scenari futuribili, perché la volontà della società guidata da Renato Borroni è quella di tornare quanto prima alla base, in via Manara.
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