RIGENERAZIONE
Busto, l’opificio rinasce in veste solidale
In via Macca ambulatori dedicati a sordità ma anche a bulimia e cutting

Mattoni rossi e grandi vetrate con profili che disegnano figure geometriche. All’interno, macchine per scrivere Olivetti e mobili con serrande di legno a scomparsa. Un tuffo nel passato quello che si può compiere in via Macca, all’incrocio con via XX Settembre, poco lontano dallo stadio Speroni. Il vecchio opificio, tuttora di proprietà della famiglia Rossini (i nipoti del sindaco Giovanni, quello che nel 1948 si spese per dare vita all’aeroporto di Malpensa, una delle famiglie più conosciute e impegnate del territorio), cambierà volto ma conserverà l’antico aspetto. Quello di una delle tante fabbriche che hanno fatto la fortuna della piccola Manchester d’Italia.
Un altro imprenditore, Matteo Toia, dopo una attenta ristrutturazione, vi trasferirà la sua società e allestirà ambulatori al servizio dei ragazzi del territorio: da un lato quanti soffrono di problemi dell’udito, dall’altro quanti si trovano alle prese con bulimia, anoressia e cutting (i tagli o le bruciature sui polsi per atti di autolesionismo). Una svolta, dunque, un modo per conservare e innovare al tempo stesso.
SALTO NEL TEMPO
La storia, in via Macca, sembra essersi fermata a sessant’anni fa, tra mobili d’epoca, macchinari ancora ben conservati, arredi che fanno tanto anni Sessanta. «Alcuni spazi e oggetti sono di drammatica attualità, visto quanto accade in Ucraina – racconta Toia – C’è un rifugio per eventuali bombardamenti e ci sono maschere antigas mai utilizzate che venivano fornite ai dipendenti».
Le attività industriali terminarono attorno al 1960, l’edificio appare intatto. Come se nulla fosse accaduto da allora e se Giovanni Rossini dovesse entrare da un momento all’altro. Negli ultimi anni sono stati ideati diversi progetti e un intervento edilizio nell’area è stato portato a termine senza intaccare quella parte. Ora Matteo Toia intende rilevare il tutto e portarle gli edifici «non ai fasti di un tempo ma a nuova vita nel rispetto delle caratteristiche progettuali dell’opera».
I contatti con la famiglia hanno dato buoni frutti. Ormai si tratta di mesi. Toia gestisce una società di comunicazione, la Think Soluzioni creative che ha ora sede in via Carlo Maria Piazza.
«Avendo molto ricevuto, nell’ottica di una restituzione, vorrei realizzare due ambulatori a uso gratuito – spiega l’imprenditore - Uno per l’audiovestibologia di Varese, dal momento che ho un bambino che usa un impianto cocleare. Vorrei sostenere così l’AGUAV, l'associazione provinciale che segue le famiglie con bambini che hanno disturbi all'udito e proponeo soluzioni innovative per curarli. L’altro riguarda un fenomeno crescente: quello di bulimia, anoressia, nomofobia e kutting. Vogliamo intercettare gli adolescenti e realizzare pre-diagnosi affinché si possano indirizzare a strutture competenti i casi che necessitano di assistenza e provare dare risposte in loco».
RACCOLTA FONDI
Ora molti sono coinvolti nella raccolta di fondi per portare avanti il progetto. Di recente, una serata svoltasi al Fratello Sole (la quarta edizione di Think To) ha unito personaggi pronti a sostenere questo crowdfunding: dal sacerdote youtuber don Alberto Ravagnani a fra’ Maurizio Vanti, dall’attrice Sarah Maestri a Germano Lanzoni (il Milanese Imbruttito, che ha due figlie con problemi di udito).
Il tutto si potrebbe concretizzare nell’arco di un anno e mezzo. Servono fondi, servono aiuti, ma c’è la forte volontà di dare una mano a tante famiglie spiazzate da problemi sempre più diffusi, che richiedono risposte competenti. In via Macca il passato dà lo sprint al presente, con lo sguardo al futuro.
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