IL MISTERO
Cadavere nel lago: doppia ipotesi
La salma potrebbe essere quella del deltaplanista Crapanzano o dell'infermiere Citton. Decisiva sarà l'autopsia
Il 4 luglio 2007, quando si diffuse la notizia della probabile scomparsa del pluricampione italiano di deltaplano Angelo Crapanzano, 58 anni, in poche ore questa fece il giro del mondo, fra gli sportivi appassionati del volo libero. Notizia che fu comunque accolta con non poche perplessità, anche perché nessuno aveva visto Crapanzano gettarsi nel lago, e così intorno a questa vicenda resta ancora oggi un alone di mistero.
Martedì 9 luglio reazioni identiche di fronte alla salma ripescata dalle acque del lago e all’ipotesi che possa appartenere al pluricampione: in pochi istanti, passando velocemente di bocca in bocca, di tastiera in tastiera, di giornale in giornale, la notizia ha fatto il giro di tutto il mondo dello sport del volo libero. In attesa di effettivi riscontri dall’autopsia disposta ieri dal pm varesino Annalisa Palomba, che ha conferito l'incarico al medico legale Marco Motta, nessuno però commenta.
La notizia della sua sparizione, mai del resto provata, aveva lasciato i suoi amici sgomenti. E ora non resta che attendere l'esito degli esami e l'analisi di quello che indossava, come quelle calzature, simili a quelle usate da chi pratica lo sport del volo libero, quel maglione e quei pantaloni sopra parte del corpo saponificato per la lunga permanenza in acqua a basse temperature. Stabilire il periodo e la causa della morte dell'uomo sarà importante per avere una base su cui procedere per l’identificazione.
Va ricordato che il ritrovamento da parte dei vigili del fuoco di Milano e Como, con i colleghi di Varese, è stato fatto proprio sulla rotta dei traghetti all'uscita del golfo lavenese.
C’è comunque un’altra possibilità, e per questo è meglio attendere i riscontri e l’identificazione ufficiale. L'altra possibilità è quella che il corpo recuperato nel lago appartenga all'infermiere del 118 di Verbania Damiano Citton.
Il 3 ottobre di due anni fa, dopo che partito dal porto di Intra sul suo gommone, Citton era scomparso nelle acque del lago fra Intra e Ghiffa, sembra folgorato da una scarica elettrica delle candele del motore che forse stava controllando. Vani i tentativi di ricerca anche con l'impiego del robot subacqueo Pluto dei carabinieri di Genova.
Qualcuno avanza l'ipotesi che potrebbe essere finito nella zona del golfo lavenese a causa delle correnti del lago. Come dimenticare del resto che una piena del Toce negli Anni Ottanta travolse una falegnameria in Val Formazza con il legname che finì proprio nel golfo lavenese. Siamo ovviamente di fronte a una galleggiabilità diversa, ma tuttavia l'impronta dentale di Damiano Citton è stata inviata dai carabinieri di Verbania all'Istituto di medicina legale di Varese per verificare se coincida con quella del cadavere recuperato, in avanzato stato di decomposizione e quindi con il volto sfigurato. Forse a questo scopo Motta utilizzerà un ausiliario.
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