ALTO VARESOTTO
Cadegliano: al lavoro dopo la frana
Domani ditta specializzata nella valletta. Summit in Prefettura per velocizzare l’intervento e riaprire la strada

Venerdì sera, per diversi minuti, la frazione di Viconago è rimasta del tutto isolata. Colpa di un incidente sull’unica delle tre strade che collega il borgo al resto del mondo ancora percorribili: fortunatamente, il disagio si è risolto senza feriti gravi e abbastanza velocemente. Questo però spiega quanto sia importante cercare di risolvere il problema della frana avvenuta una settimana fa nei pressi del cimitero e che, da allora, ha bloccato un’altra strada, quella principale che va verso Cadegliano e verso la Strada statale 233.
Sulla situazione comunque ci sono delle novità: innanzitutto la mattina di venerdì 8 marzo il sindaco Alberto Almieri e una delegazione del municipio e degli enti locali incontreranno il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello e altri rappresentanti della politica in un summit a Villa Recalcati, a Varese. L’obiettivo dell’appuntamento? Mettere in sicurezza e riaprire la strada, possibilmente in maniera veloce, dando magari un’altra spintarella all’altro annoso problema, la chiusura decennale della strada di Avigno.
Nel frattempo, negli ultimi giorni, che cosa è successo? «Abbiamo programmato per lunedì, quando finalmente dovrebbe smettere di piovere - dice il primo cittadino - alcuni lavori di una ditta specializzata che salirà sulla valletta dove è avvenuto lo smottamento con delle funi, sarà pulita la roggia e si valuterà la situazione del versante laddove ha ceduto, facendo anche ricadere a valle dell’altro materiale instabile. Anche perché, intanto, a causa delle ultime precipitazioni, è venuto giù dell’altro materiale».
L’idea, se chiaramente le condizioni della montagna lo permetteranno, «è di sistemare il pendio - afferma ancora Almieri -, installare dei new jersey e delle reti più alte che possano fermare eventuali altre cadute di sassi e massi. Se tutto va bene, ma a oggi è impossibile dirlo con certezza, proveremo ad aprire un passaggio per poter consentire magari il transito di un’automobile per volta». Chiaramente sono ipotesi, desiderata perché, prima di tutto viene la sicurezza e ancora non si ha un quadro definito e, di conseguenza, delle tempistiche di intervento.
Per quanto riguarda, invece, l’unica strada aperta, vale a dire quella che scende a Lavena Ponte Tresa, «in alcuni tratti - conclude Almieri - mancano i sottoservizi e, in tal senso, si sta lavorando con Alfa per intervenire, mentre in altri punti procederemo a breve con l’asfaltatura, ovvero dalla zona degli Alpini alla prima curva verso valle».
Chissà, poi, se questo ennesimo smottamento, non consentirà di sbloccare anche la situazione della strada di Avigno, dove i soldi erano stati anche stanziati, ma per vari problemi burocratici e inerzia, il cantiere è stato aperto solo in parte, impedendo la riapertura del percorso e isolando, così, le famiglie che vi abitano.
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