SERIE C
Kolaj, la Pro Patria e «la voglia di crescere»

Anche la Pro Patria ha il proprio “nazionale”. Si chiama Aristidi Kolaj, ha 20 anni, e lunedì sera è sceso in campo con l’Under 21 dell’Albania nel match di qualificazione agli Europei contro l’Austria. Partita sfortunata per la Nazionale delle aquile (superata 4-0 a Durazzo), ma che ha visto il nuovo attaccante tigrotto in campo per 70 minuti, a conferma della fiducia di cui gode tra i tecnici federali. Compreso il c.t. della Nazionale maggiore Edy Reja, con cui Kolaj ha già avuto modo di parlare. Si dice un gran bene di questo ragazzo del ‘99, nato a Marino ma cresciuto nel Varesotto, anche calcisticamente: «Dopo le prime esperienze nella Valceresio – racconta Kolaj – sono passato al Varese, dove ho trascorso cinque anni molto importanti per me». Fallita la società biancorossa, Aristidi è approdato prima al Como e poi al Sassuolo: «Club organizzatissimo: in due anni con loro sono cresciuto tanto come calciatore e come uomo» rileva l’attaccante, che nella scorsa stagione ha realizzato 7 reti in 17 partite con la Primavera neroverde. Kolaj è stato aggregato al ritiro precampionato della prima squadra a Vipiteno, mettendo pure a segno una doppietta nell’amichevole contro il Ciliverghe. Ora la società emiliana lo manda a maturare alla Pro Patria, con la formula del prestito secco. Racconta Kolaj: «Mister De Zerbi ha grande stima di Javorcic: mi ha detto che alla Pro Patria mi troverò bene perché qui c’è un bravissimo allenatore. Io sono contento di essere arrivato in una società storica: mi aspetto di compiere passi importanti nel mio percorso di crescita. Qui c’è tutto per fare bene. E conosco già diversi compagni, da quelli più giovani, come Ghioldi e Mangano, a Le Noci e Fietta, con cui mi sono allenato ai tempi del Como». Kolaj si definisce «una seconda punta a cui piace saltare l’uomo per creare la superiorità numerica. Ho giocato anche come esterno». Attaccante rapido, dotato di un buon dribbling, Kolaj stravede per i giocatori tecnici: il suo preferito è Cristiano Ronaldo, ma resta tuttora estasiato guardando i video con le giocate di Ronaldinho. Partita dopo partita, il neo-tigrotto (che vive ad Arcisate) sta diventando un punto fermo dell’Under 21 albanese: «Un’esperienza importante, che mi permette di affrontare calciatori che militano nei campionati migliori. E poi è sempre un orgoglio giocare per il proprio Paese». Spiega infatti Aristidi: «Mi sento soprattutto albanese, perché è la nazione d’origine della mia famiglia. Chiaramente, essendo nato qui, è forte anche il legame con l’Italia». Una famiglia di sportivi, i Kolaj: Orial, il cugino di Aristidi, è ex campione italiano e della Comunità Europea di pugilato, pesi mediomassimi. «Ci sentiamo spesso, mi trasmette la sua carica. Quand’ero piccolo seguivo i suoi match a Varese. Ora sta a Roma, ma ci teniamo in contatto». Kolaj è pronto a dare il proprio contributo alla causa biancoblù: «Alla Pro Patria c’è un grande gruppo: anche questo ha influenzato la mia scelta».
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