LA STORIA
I gemelli alti due metri che fanno sognare l’Oleggio
Marco e Michele Oronsaye, origini nigeriane, stanno esaltando la squadra di Galeazzi. Che corre per il salto in D

Ad Oleggio sognano la serie D grazie a due giganti gemelli alti oltre due metri. Un caso unico nella storia calcistica del Piemonte e probabilmente di tutto il panorama calcistico italiano. E’ la storia dei fratelli (classe 2003), di origine nigeriana, ma cresciuti in Italia, Marco e Michele Oronsaye, il primo centravanti, il secondo centrocampista dell’Oleggio, che milita in Eccellenza Piemontese. L’Oleggio è in lotta per salire con le squadre del torinese e la Biellese e alla ripresa del torneo dopo Pasqua se la vedrà con Volpiano e Borgaro, le due rivali.
IL MISTER RACCONTA
Il trainer Sergio Galeazzi, aronese, giovanili a Varese, un curriculum di calciatore professionista in B con Cosenza e Piacenza, in C anche con Solbiatese e Saronno, una cosa simile non l’ha mai vista: ” Un giocatore alto sì, tipo Ibra al Milan o in atre squadre fino a a sfiorare i due metri, ma due che sono alti, certificati, 203 centimetri nella stessa squadra ed in attacco non li ho mai visti. Io sono alto 1,77, ma vicino a loro sembro un nano». Nelle ultime tre gare, complice la squalifica del centravanti titolare, hanno giocato insieme in attacco: sono arrivati sette punti su nove. «Marco ha segnato 14 reti, Michele 6, e non hanno fatto tutte le gare. All’inizio erano riserve, Marco aveva già esordito lo scorso anno con me nel finale di stagione. Poi hanno iniziato a giocare, li ho inseriti gradualmente. Poi un attaccante, Di Salvatore, ha preferito andare a cercare gloria altrove e da dicembre giocano quasi sempre. Ora dopo Pasqua il mio bomber gigante è squalificato per una gara. Rientra Ballagini e avanzerò l’altra torre come punta. E’ nato tutto un po’ per necessità, ma è anche grande merito di questi ragazzi che sono cresciuti tantissimo… non solo in altezza. Marco contro il Borgomanero ha segnato due gol di piede, uno su rigore. Hanno il 49 di scarpe, il presidente le fa fare su misura».
LE PAROLE DEI GIGANTI DEL GOL
Racconta Marco: “Abbiamo cominciato a Marano Ticino, poi siamo stati nel settore giovanile del Milan. Sempre insieme siamo stati a Suno, poi nella Juniores in C del Gozzano, a Borgosesia e infine siamo tornati ad Oleggio dove lo scorso anno abbiamo iniziato a giocare in prima squadra. Siamo rimasti in squadre diverse solo per sei mesi.” Per il resto i due sono ragazzi d’oro come conferma Galeazzi:” Credo che siano un “unicum” nel calcio italiano. C’erano i gemelli Filippini in serie A nella Lazio e Brescia, loro erano di piccola statura. Sono molto bravi, studiano ragioneria all’Istituto Mossotti di Novara. Sono altissimi e gracili sulle gambe come due fenicotteri per intenderci. Per questo li sto allenando per imparare a saltare bene e colpire di testa..I due sono uguali identici ed io e i compagni di squadra fanno fatica a distinguerli». Michele conferma: «Uno di noi ha i capelli un po’ più lunghi, ma è così. Lo strano che abbiamo fatto tutto insieme fin da piccoli. Se è magari è normale avere le stesse compagnie, abbiamo gli stessi gusti alimentari, musicali. Anche la squadra del cuore, il Milan, è identica». Marco aggiunge: «La nostra passione fin da piccoli è il calcio. Galeazzi è molto bravo e ci ha dato fiducia e tutto l’ambiente ci vuole bene e ci coccola (alcuni tifosi del posto li hanno ribattezzati Oransoda, storpiando il cognome ndr)».
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