IN TRIBUNALE
«Cambierò grazie al mio cane»
Il giovane è stato arrestato per resistenza l’antivigilia di Natale. «Non sono più il vecchio Omar», ha ribadito al giudice

«Non sono più il vecchio Omar. Sto cercando di cambiare con l’aiuto del mio cane e della mia ragazza». Alla Vigilia di Natale, in un’aula del Tribunale di Varese, il giovane - cittadino italiano ma di origine tunisina - aveva ribadito al giudice Andrea Crema la volontà di abbandonare un passato burrascoso, con una lunga lista di precedenti penali. Al quale si è aggiunta, da ieri - martedì 21 gennaio - una condanna a quattro mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale.
I FATTI
Il giovane era tornato davanti al magistrato il 24 dicembre scorso perché la notte precedente aveva dato in escandescenze con gli agenti della Squadra Volante, intervenuti dopo la segnalazione di alcuni residenti preoccupati per un’accesa discussione in centro fra un ragazzo e una ragazza. I poliziotti avevano faticato non poco per riportare la calma e il giovane, poco più che ventenne - evidentemente alterato, forse per l’abuso di alcol, ma anche perché teso a causa della gestione del figlio avuto con un’altra donna - aveva cercato in tutti i modi di opporsi ai poliziotti. Che alla fine lo avevano arrestato per resistenza. Al momento della convalida, aveva ammesso di aver esagerato, confessando anche di «non amare la polizia». Difeso dall’avvocato Milena Ruffini, era stato subito scarcerato, con il solo obbligo di firma in caserma, misura cautelare che è ancora in vigore.
LA SENTENZA
Il processo per direttissima è stato celebrato ieri: per lui il pubblico ministero ha chiesto una pena di otto mesi, mentre la difesa ha proposto l’assoluzione (o, in subordine, il minimo della pena con la concessione delle attenuanti), sottolineando come il ragazzo stia davvero provando a ricostruirsi una vita, con un nuovo lavoro. Alla fine è arrivata la condanna a quattro mesi, con il riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti alla recidiva.
© Riproduzione Riservata