VALLE DI MUGGIO
Camminare nella meraviglia

Sembra impossibile ma, a 30 chilometri da Varese si può raggiungere una vallata dove sembra di entrare nel cuore delle Alpi. Sul lato nascosto del Monte Generoso gli alpeggi e i prati si alternano dolcemente a boschi e borghi e si entra nel paradiso della Valle di Muggio, la vallata più meridionale della Svizzera. Questo territorio comprende nove villaggi rustici e, nel 2014, la «Fondazione Svizzera per la Tutela del Paesaggio» l’ha dichiarata come il più bel paesaggio svizzero. Ecco, magari nella Confederazione elvetica ci sono anche altri luoghi stupendi ma, in effetti, questo lembo di terra con “vista” sull’Italia è perfetto per chi, anche magari con solo mezza giornata a disposizione, vuole respirare un po’ di montagna.
Tra le bellezze della Valle di Muggio si segnalano anche dei sapienti tocchi dell’uomo, come nel caso del Museo etnografico (Mevm), che presenta una notevole ricchezza di beni culturali restaurati: la “nevera”, che serviva per la conservazione dei prodotti lattiero-caseari, il roccolo di Scudellate, una torre di tre piani in muratura per la caccia degli uccelli, e il mulino di Bruzella, ancora funzionante in determinati giorni: oltre alla possibilità di visitare il Mulino da aprile a ottobre, tutti i mercoledì e giovedì pomeriggio e di regola tre domeniche al mese si può acquistare la farina di polenta artigianale prodotta in loco. E, se si è fortunati, si può ammirare la farina di polenta scendere dalla macina al sacchetto.
La valle è dedita soprattutto all’agricoltura e alla produzione di specialità locali: nel mulino di Bruzella, per esempio, nascono le farine di castagne e per la polenta, mentre dalla produzione lattiera locale si ottengono burro, formaggi e panna. Un intelligente lavoro di istituzioni e abitanti, ha permesso così di conservare le caratteristiche tipiche della valle, a partire dalla calma e dalla bellezza di una natura ancora in gran parte incontaminata, dove la vegetazione è costituita principalmente da pascoli e boschi, che si trovano fra i 300 e i 1700 metri di altitudine. Poi, lungo i sentieri escursionistici, spesso si trovano edifici storici che raccontano il passato: come anche i graa, ossia delle costruzioni per l’essiccazione delle castagne (molto ben conservato quello di Roncopiano), oppure la selva castanile di Caneggio, oltre al muro a secco tra Scudellate ed Erbonne.
Il simbolo della Valle di Muggio è sicuramente il Monte Generoso, dove arrivano diversi sentieri per tutte le “gambe”. Come un grande drago benevolo, il Generoso veglia sul Lago Ceresio e la vetta è raggiungibile anche grazie a un trenino a cremagliera che parte da Capologo. Mentre in cima si può ammirare il maestoso “Fiore di pietra” di Mario Botta, un edificio con self-service e un ristorante à la carte. Le proposte per il tempo libero, invece, spaziano dalle passeggiate – come il sentiero dei pianeti o quello delle Nevère – al parapendio, dalla mountain-bike al birdwatching. Su prenotazione si può anche visitare l’osservatorio astronomico e la Grotta dell’Orso (montegeneroso.ch).
Oltre a quelli citati nelle “pillole” presenti in queste due pagine, si citano altri due prodotti tipici della tavola della Valle di Muggio. Sul fronte caserario il formaggio Zincarlin (presidio slow food) è inconfondibile, grazie alla sua forma che ricorda quella di una tazzina capovolta. Si produce di norma con latte vaccino, ma è tradizione aggiungere piccole quantità di latte di capra. La maturazione avviene in cantine semi-interrate e, per evitare lo sviluppo di muffe non desiderate, l’esterno è trattato con vino bianco e sale quasi quotidianamente. Lo Zincarlin può essere gustato con gli ottimi vini del Mendrisiotto, ma anche col Bisbino, il primo gin del Ticino, creato a Sagno nel 2016. I produttori del nuovo superalcolico sono quattro ragazzi ticinesi nella distilleria Jelmini di Mendrisio, dove sgorga un prodotto al 100% biologico che è già stato accolto con gioia nella cucina gastronomica ticinese.
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