L’IMPRESA
Ecco il Torrente Frizzante
Campo dei Fiori: traguardo inaspettato nelle esplorazioni del gruppo Speleo del Cai

Viaggio nelle sorgenti del Campo die Fiori. Sottoterra, cinque chilometri di galleria esplorate. Ad un tratto, gli speleogi del Cai di Varese si sono trovati di fronte quello che hanno chiamato il Torrernte Frizzante.
La vera e propria sorgente che parte da un “sifone”, una sorta di lago. A nord non si riesce ancor ad andare, i “ragazzi” studiano e lavorano per abbassare il livello dell’acqua.
Verso valle, il torrente continua per mezzo chilometro e si blocca, c’ una galleria crollata. Bisogna provare ad andare oltre.
Si scava, si studia. Tutto avviene sototerra, nel cuore del Campo dei Fiori.
Sono stati raggiunti 5 chilometri di gallerie esplorate nell’Abisso dei Mattarelli, 415 metri id profondità. La grotta è stata scoperta 4 anni fa - l’anniversario, proprio ieri, sabato 2 febbraio - e da quel giorno non ha smesso di rivelare immagini straordinarie, reperti fossili, stalattiti e stalagmiti, steli a forma di stella a cinque punte, stelle marine, ofiure e ammoniti, cioè molluschi dei mari preistorici.
Dopo l’incredibile splendore della barriera corallina nascosta, le avventure dal sottosuolo continuano per cercare nuove strade che portino dove l’acqua di Varese e dei comuni vicini affiora (a Luvinate).
Prima, sotto la cima trigonometrica, la Cima di mezzo del Campo dei Fiori, comincia l’avventura in una grotta recente con percorsi ancora inesplorati e la rivelazione di questo lago sotterraneo e della nascita del “fiume” che senza mai vedere la luce scende e chissà seguendo quali tortuosi percorsi, arriva giù giù, si sposa con altra acqua e infine, dopo un percorso incanalato dalla mano dell’uomo, arriva ai nostri rubinetti.
Quale gioia, per i ragazzi del gruppo speleo del Cai che trascorrono dodici ore nel sottosuolo per regalarci la mappa del Campo dei Fiori. «Prendiamo un punto e poi un altro, misuriamo la distanza, l’inclinazione e l’orientamento nord sud, poi inseriamo idati vengono digitalizzati». Racconta con una semplicità estrema, Peter Beatrice, uno dei ragazzi più attivi nelle esplorazioni (insieme con il fratello Simon, Massimo Loriato, Marco Bertoni, con i consigli di Alessandro Uggeri, che è anche geologo esperto e fotografo ufficiale del cuore della nostra terra. «Cerchiamo di esplorare sempre di più e abbiamo un bell’obiettivo, quello di ricostruire tutto il sistema carsico della montagna».
Obiettivo ancora più ambizioso, collegare la grotta dei Mattarelli alle altre già conosciute, attraverso la ricostruzione in 3D. Una grotta “giovane”, quella dei Mattarelli, scoperta dopo una decina d’anni da quella precedente.
Il sifone dal quale parte il torrente Frizzante si trova percorrendo circa un chilometri e mezzo di gallerie e la superficie terrestre più vicina è almeno a circa 200 metri sottoterra. Racconta Peter, come fosse tutto facile.
In realtà solo speleologi molto esperti possono affrontare la grotta che è costellata da molti ostacoli, soprattutto verticali. Si raggiunge il Torrente dopo due ore e mezzo, un’ora in più per risalire e rivedere la luce. Non fa particolarmente freddo. Sotto il Campo dei Fiori la temperatura è costante a 9 gradi, in qualunque stagione.
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