IL CASO
Cani liberi al matrimonio, paura a Ispra
Camerieri e invitati aggrediti dai tre animali: padrone a processo

I tre cani superano la recinzione della villa e piombano sul ricevimento nuziale, creando scompiglio alla festa di matrimonio e aggredendo una bambina e un cameriere, intervenuto per difendere la piccola. Entrambi finiscono in ospedale, e adesso il padrone degli animali si ritrova a processo, con un’accusa di lesioni personali colpose e una richiesta di risarcimento danni, sia dai feriti, sia dagli sposi.
La vicenda che è approdata nei giorni scorsi davanti al Giudice di pace di Varese risale a settembre del 2021. La villa in riva al lago Maggiore era stata presa in affitto per un banchetto di nozze. Tutto stava filando per il verso giusto, tra balli, buffet, brindisi, i classici cori «bacio, bacio». Poi, all’improvviso, dal terreno confinante sbucarono tre cani di grossa taglia, razza corso, che erano riusciti a passare attraverso la recinzione che separa le due proprietà. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che raccolsero poi la denuncia, gli animali, liberi, si avvicinarono ad alcuni bambini. Non tutti erano felici di vedere da vicino i cagnoni, e quando una bimba di undici anni, spaventata, cominciò a correre verso i genitori, fu raggiunta, spinta a terra e morsicata alla testa e a un orecchio. Resosi conto di ciò che stava succedendo, tra gente che urlava e scappava cercando di mettersi in salvo, il padre della piccola cercò di intervenire per difendere la figlia, ma cadde e fu a sua volta soccorso da altri partecipanti alla festa. Anche un cameriere accorse in aiuto della bambina, ma anche lui fu aggredito e atterrato dai tre cani, che lo azzannarono in diverse parti del corpo.
L’ARRIVO DEI CARABINIERI
L’arrivo dei militari e del personale del 118 riportò la calma. I tre feriti furono accompagnati al Pronto soccorso: la bimba fu ricoverata quattro giorni al Del Ponte di Varese per le ferite alla testa, suo padre fu visitato per uno “stato di agitazione” a Cittiglio, dove anche il cameriere fu medicato per le lesioni multiple.
Al proprietario dei cani viene ora contestato di non aver adottato adeguate misure di custodia degli animali, impedendo che potessero oltrepassare la recinzione tra la sua villa e quella del matrimonio. Per la sua «negligenza, imprudenza e imperizia», la Procura ne chiede la condanna per il reato di lesioni colpose, e ora rischia fino a tre mesi di reclusione o 309 euro di multa. Ma soprattutto l’uomo - difeso dall’avvocato Camilla Paruccini - rischia di dover versare ingenti indennizzi alla bimba, al padre e al cameriere, che nella prima udienza del processo si sono costituiti parte civile con l’avvocato Chiara Lepore. Gli sposi, invece, hanno scelto la causa civile per farsi risarcire per la festa rovinata dall’incursione di quei cani senza alcun controllo. I primi testimoni saranno ascoltati a marzo del 2024.
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