IL PROCESSO
Cantello, abusi all’asilo: chiesta condanna a 4 anni per la maestra
Il pm: «Maltrattamenti nei confronti di minori». La difesa chiede invece l’assoluzione

«Condannate l’imputata a quattro anni di reclusione, considerate le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante di aver commesso il reato di maltrattamenti nei confronti di minori». Penultimo atto, ieri pomeriggio, martedì 28 maggio, per il processo davanti al Tribunale presieduto da Cesare Tacconi a carico di un’ex maestra che tra 2019 e 2020 lavorava in una scuola dell’infanzia paritaria di Cantello, finita sotto accusa per i suoi metodi ritenuti troppo bruschi.
LA RICHIESTA DEL PM
Il pubblico ministero Maria Claudia Contini ha chiesto la condanna di cui si è detto, poi hanno parlato i legali di parte civile, gli avvocati Annamaria Brusa e Paolo Bossi in rappresentanza di cinque famiglie che si sono costituite parte civile (tredici i bambini che avrebbero subito i maltrattamenti) e infine ha tenuto la sua arringa il difensore della trentasettenne, l’avvocato Massimo Tatti, che ha chiesto l’assoluzione della sua assistita.
Il pm, da parte sua, ha sottolineato l’importanza fondamentale per il processo delle intercettazioni ambientali audio-video dei carabinieri, dato che naturalmente le presunte vittime dei maltrattamenti - di età comprese tra i due e i tre anni - «non possono raccontare nulla».
«SCAPPELLOTTI E PRESE PER IL MENTO»
Secondo una testimone, inoltre, in quella classe l’insegnante, «normativa», avrebbe avuto comportamenti «bruschi» e creato una sensazione di «malessere» e «disagio». Tra strattonamenti, scappellotti e prese per il mento difficili da inquadrare dentro un metodo educativo. Ma per la difesa non bastano pochi secondi dentro ore e ore di video per parlare di maltrattamenti, e l’intensità di una spinta non può essere valutata solo con le immagini. Sentenza a ottobre.
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