LA TRAGEDIA
Portati via dal Covid insieme
Coniugi morti a poche ore di distanza: il paese piange Nicola e Luisa Diano

Uniti per più di mezzo secolo nella vita. E, ora, anche nella morte. Se ne sono andati a poche ore di distanza i coniugi Nicola Diano e Luisa Malnati. Ottant’anni lei, settantasette lui. Due anni fa avevano festeggiato i cinquant’anni di matrimonio. Si amavano ancora. Così tanto che sono rimasti vicini anche nell’ultimo atto della loro esistenza.
Entrambi i cantellesi si erano ammalati di Covid-19 nel mese scorso. Quando ormai, dopo un anno di pandemia, il vaccino era per loro vicinissimo, si sono contagiati. Le condizioni sono peggiorate, tanto da essere ricoverati all’ospedale Valduce di Como. Prima il marito, il 14 marzo. Sette giorni dopo la moglie. Nonostante le cure, la situazione è via via precipitata. Tanto che Nicola, fortemente credente, è spirato giovedì Santo, l’altro ieri. Poche ore dopo, ieri, in cielo è stata chiamata l’amata Luisa. «Lassù - racconta il figlio Giovanni - mio papà non voleva starci da solo. Sono sicuro. E così ha chiamata a sé la mamma, che l’ha raggiunto». Come ogni giorno, da più di cinquant’anni durante i quali Nicola e Luisa sono stati sempre insieme. Nella gioia e nel dolore. Nella salute e nella malattia. E nemmeno la morte li ha separati.
Per una vita il signor Nicola, originario della Calabria, è stato un dipendente di Equitalia e nonostante l’età, collaborava ancora con alcune case di riposo. Luisa invece era casalinga e ha cresciuto la famiglia, composta da due figli e due nipotini: «Mio papà - dice ancora il figlio - era una persona sempre allegra e gioviale, mentre mia mamma aveva un’indole un po’ più pessimista. Insomma, come capita con molte coppie, composte da persone diverse, si completavano bene».
A piangerli, oltre a parenti e amici, c’è un paese intero. Lo conferma il sindaco di Cantello, Chiara Catella, che descrive la famiglia Diano come profondamente legata al paese della Valceresio, dove i due coniugi godevano di ampia stima. «Negli ultimi tredici mesi - afferma il primo cittadino - abbiamo avuto tanti casi diversi, ma non una tragedia così grande. Mi spiace tanto, anche perché, essendo coetanea di uno dei due figli, conoscevo personalmente Luisa e Nicola, due bravissime persone. Abitavano alle mitiche Case Bianchi, il ritrovo dell’infanzia e dell’adolescenza di moltissimi cantellesi e loro, con noi giovani, si sono sempre dimostrati molto cortesi e gentili. Erano persone che incarnavano benissimo le radici di noi cantellesi, per cui questa disgrazia mi ha colpito profondamente. Ma, interpretando il pensiero dei miei concittadini, si tratta di una doppia scomparsa che colpisce tutta la comunità».
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