IL CASO
«Frenati dal Comune»
Allarme dalla Cardano Skating che rischia di perdere il finanziamento per il pattinodromo. «La pratica è bloccata»

«Il procedimento si è arenato. Bisogna fare in fretta, altrimenti rischiamo di non poter accedere ai fondi stanziati per la ristrutturazione».
La Cardano Skating lancia l’allarme. Da molti, troppi mesi, la neonata società – formatasi lo scorso dicembre dalla fusione tra Cardano Inline e Faro Skating – attende che gli uffici comunali sblocchino la pratica relativa alla gestione del palazzetto e del pattinodromo, che il sodalizio si è aggiudicata per i prossimi sette anni (rinnovabili) attraverso un regolare bando.
A frenare l’iter – fa sapere il presidente della Cardano Skating, Andrea Bordignon – sarebbe la scarsa efficienza della struttura comunale («Si tratta di un singolo funzionario» puntualizza la società) a cui è stato affidato il procedimento.
«Siamo molto preoccupati – sottolinea Bordignon -. Se passa ancora un po’ di tempo rischiamo di perdere i fondi. Abbiamo fatto scrivere al responsabile dal nostro legale, ma non abbiamo ricevuto risposta. È assurdo che un progetto così importante non possa decollare per queste incomprensibili lungaggini».
Vincendo il bando, la Cardano Skating si è presa l’impegno di ristrutturare a proprie spese il campo da gioco del palazzetto, nonché di sistemare la pista sopraelevata, così da renderla idonea per lo svolgimento delle manifestazioni. Lavori che permetterebbero all’impianto cardanese di diventare centro federale.
L’opportunità è di quelle davvero imperdibili, anche perché la stessa Fisr (Federazione italiana sport rotellistici) ha già dato la propria disponibilità in tal senso. È necessario però che il Comune completi le relative documentazioni. Ma l’iter si è bruscamente inceppato.
«Ci siamo fatti vivi ripetutamente con chi di dovere, anche tramite un avvocato – aggiunge il massimo dirigente della Cardano Skating -, ma non abbiamo cavato un ragno dal buco. Dall’altra parte troviamo puntualmente un muro di gomma. Il problema sarebbe anche irrisorio, rapidamente risolvibile. Ma il danno per il Comune, la nostra società e la collettività di Cardano è elevato».
In attesa che arrivi la tanto agognata soluzione, «stiamo facendo i lavori gratuitamente – sottolinea Bordignon –, non incassiamo gli importi dovuti dagli utenti. Ma ci adoperiamo comunque per il bene comune alle aperture, le chiusure e le pulizie».
E pensare che proprio la prospettiva di poter riqualificare e poi gestire il palazzetto e il pattinodromo di via Carreggia è stata una delle ragioni che hanno spinto Cardano Inline e Faro a unire le forze.
Presentata ufficialmente lo scorso dicembre, la società bianconeroarancio (che conta circa 60 atleti agonisti) ha messo a punto un sostanzioso progetto, che – se tutto va come deve andare – farà di Cardano al Campo un centro federale Fisr (anche in virtù della vicinanza con Malpensa, vantaggio logistico non indifferente).
Prima, però, serve che si sblocchi un procedimento fermo da mesi negli uffici comunali. Solo allora il sogno della Cardano sui pattini potrà diventare realtà.
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