IL LUTTO
Carelli, addio a un campione
Era tra i migliori atleti del wheelcahair hockey nazionale. Domani i funerali nella sua Jerago

Se n’è andato a soli 39 anni, lasciando dietro sé un tratto d’umanità indelebile.
Claudio Carelli, campione del wheelchair hockey, disciplina riservata agli atleti che soffrono di distrofia muscolare, è morto stamane, martedì 20 novembre in un letto dell’ospedale Sant’Antonio Abate, dov’era ricoverato per l’aggravarsi repentino delle sue condizioni di salute.
La notizia della sua scomparsa è fiorita sui social con tanti messaggi di cordoglio per la moglie, Rita Daniele, per i figlioletti Giorgia, 6 anni e Alessandro, 3 anni, per papà Giordano e mamma Giusy, per la sorella maggiore Paola, pilastri dell’esistenza terrena di Claudio.
Col cordoglio, però, sono giunte altrettanto numerose attestazioni di stima per ciò che l’ex capitano degli Skorpions Varese, nonché azzurro, ha saputo donare di sé nonostante la malattia.
Quasi giocando con la distrofia che ne ha minato la vita, Claudio è stato infatti capace di seminare entusiasmo e di far fiorire risultati impensabili.
«Amava lo sport - ricorda l’amico Roberto Bof, da sempre impegnato ad alleviare la fatica di chi soffre di disabilità più o meno gravi -. Amava darci dentro per i suoi sogni. Entrambi questi due fattori l’hanno portato a Monza, a diventare un punto fermo dell’hockey in carrozzina nazionale. Poi, nel 2003, dopo un’esibizione a Varese, lui, jeraghese, decise di provare a impiantare nel Varesotto questa disciplina. E battezzò col nome di Skorpions Varese questo suo sogno che in realtà era appena all’inizio».
In 14 anni, il sodalizio biancorosso, le cui partite si tengono nella palestra comunale di Besnate, ha conquistato infatti cinque scudetti, tre Coppe Italia e due Supercoppe, catalizzando attorno a sé decine di atleti che soffrono di distrofia muscolare.
«Claudio - aggiunge Bof - è stato anche un punto fermo della nazionale azzurra e solo a causa del suo precario stato di salute negli ultimi tempi, è rimasto fuori della selezione che ha vinto i recenti Campionati del Mondo. In quest’impresa c’è tanto del suo impegno per questo sport. Aveva persino composto e cantato una canzone per celebrare questa sua passione (clicca QUI)».
Fra tutti i messaggi giunti, spicca proprio quello degli Skorpions a ricordare quel che Carelli, il «numero 15» ha saputo conquistarsi sul campo della vita. Nonostante tutto.
«Il Capitano ci ha lasciato. Con te abbiamo vissuto una splendida avventura piena di gioia nelle vittorie e nelle sconfitte. Ti ricorderemo sempre così, con il sorriso. Ci mancherai!».
La cerimonia d’addio si terrà domani, mercoledì 21 novembre, nella chiesa parrocchiale di Jerago, alle ore 14.30.
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