IL CASO
«Il Covid decide per me»
Martina, 26 anni, ha un tumore al colon: cancellato l’intervento e la speranza di guarire
ll Covid blocca la Chirurgia e le attività ambulatoriali negli ospedali e il video di denuncia di una ragazza di 26 anni di Caronno Pertusella, malata di tumore, arriva a 6 milioni di visualizzazioni, condiviso anche da Chiara Ferragni e dal marito Fedez.
Lei si chiama Martina Luoni (@marty_luoni) e, come racconta nel video che nel fine settimana ha fatto il giro della rete, tre anni fa le è stato diagnosticato un cancro al colon.
Dopo anni di cure e poche speranze di essere operata, finalmente qualche settimana fa la luce: con un intervento le sue prospettive potrebbero migliorare.
«Poi è arrivata la seconda ondata di Covid - racconta - e il mio intervento è stato cancellato e con lui e mie chance e le mie speranze di un futuro diverso. Come me ci sono tanti malati che da marzo, come oggi, non possono essere curati e la tempestività in certi casi è determinante».
Si discute tanto sul centellinare i post di terapia intensiva, selezionando le persone per fascia anagrafica, ma in realtà una prima selezione tra pazienti è già stata fatta a monte, secondo Martina.
«Bloccando gli interventi chirurgici e tutta l’attività ambulatoriale di diagnosi e prevenzione si sta già negando a molte persone un futuro», dice Martina nel suo video. E poi fa un appello: «Alla sanità lombarda, perché non ci dimentichi, e alle persone che pensano che questa sia solo un’influenza e non vedono le ripercussione che la pandemia sta avendo, non solo sul sistema economico del Paese, ma sulle persone che hanno bisogno di cure e assistenza».
Il video-denuncia di Martina e il suo appello alla condivisione da Caronno Pertusella hanno fatto il giro del web, diventando in breve tempo virali.
«Non mi aspettavo tanto clamore, ma sono felice di aver fatto casino e di aver acceso i riflettori su quella che, a giudicare dalle condivisioni, è una situazione che tocca moltissime persone - dice -. Il video ha avuto subito tantissime condivisioni e poi, dopo l’interesse di Fedez e Chiara Ferragni, è diventato virale e spero continui a girare ancora, che non duri il temo di una storia su Instagram ma che porti a delle soluzioni concrete».
Martina è stata anche contatta dal sindaco di Milano Beppe Sala, e dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana.
«Mi hanno detto che conoscono il problema, che è reale ma che dobbiamo darci man forte e far capire alle persone l’importanza del rispettare le regole perché l’allarme rientri. Condivido ogni singola parola ma mi chiedo come mai, per tutta l’estate, i cittadini ma anche la sanità, non si siano posti il problema di come affrontare una seconda ondata di Covid senza che questo avesse ripercussioni sulle altre attività».
Martina resta in attesa di capire se potrà essere operata e come lei tanti altri malati non hanno più accesso alle cure per colpa del Covid.
La reazione di Gallera
«In Lombardia non è stato mai sospeso alcun intervento “salva vita”, tutte le prestazioni indifferibili e urgenti, soprattutto legate a patologie oncologiche sono state assicurate durante il primo lockdown e lo sono anche in questa seconda ondata dell’epidemia. Pertanto qualora Martina avesse necessità di un intervento, sicuramente questo sarà effettuato, senza necessità che debba recarsi in altre regioni». Lo ha precisato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera in seguito alle notizie riguardanti una paziente oncologica, Martina, che nel week end scorso aveva lanciato un video appello per sensibilizzare gli utenti di Instagram sull'importanza del rispetto delle regole.
«Come la stessa Martina ha precisato in un secondo video - ha sottolineato Gallera in una nota - nessuno le ha annullato l'intervento, per il quale in realtà deve ancora ottenere conferma sia compatibile con l’evoluzione della sua patologia. Ciò che ha voluto lanciare era piuttosto un monito soprattutto ai suoi coetanei o a chi sostiene che il virus non esista, affinché con comportamenti irresponsabili possano aggravare la situazione degli ospedali, già sotto pressione».
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