IL CASO
Puzze, il Comitato torna alla carica
Un anno fa la raccolta di firme: «Nel frattempo nulla è cambiato. Ne va della salute pubblica»

Di un anno fa la petizione di 300 firme che chiedeva di intervenire contro i cattivi odori. «Oggi siamo nella stessa situazione - lamentano i promotori - Miasmi e puzze diffuse, al punto che bisogna asserragliarsi in casa con le finestre chiuse malgrado il caldo». Ecco perché il comitato di allora torna alla carica, pretendendo di essere ascoltato «perché ne va della salute pubblica»
L’appello all’amministrazione e all’Arpa, quando erano state raccolte le firme, era scaturito dall’esasperazione della gente: gli odori molesti venivano avvertiti sette giorni su sette, notte e giorno, nella zona sud del paese. Ebbene, in queste ultime settimane sui social si sono moltiplicati i post di caronnesi che protestano, infuriati con le istituzioni «Perché parlano tutti di provvedimenti e invece non si fa nulla di concreto – scrive il comitato in una nota – Come se non bastasse, la ripetuta attivazione delle sirene di uno degli stabilimenti industriali della città ha portato molti a interrogarsi su quanto poco la popolazione sia informata, anche solo sul significato dei segnali di allerta, per non parlare di ciò che accadrebbe in caso di incidente, soprattutto considerando che Caronno Pertusella è il comune che detiene il più alto numero di aziende a rischio d’incidente rilevante dell’intera provincia di Varese».
Di qui la domanda: «Ma davvero l’operato di aziende e soggetti deputati a vigilare, Comune in primis, è così imperscrutabile?».
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