BANDA DEL BUCO
Carrefour, un altro colpo
Dopo Cugliate Fabiasco, ennesima ruberia (con ingenti danni alle strutture) a Castronno, uno dei 17 punti vendita del Fantinato Group. Danni ingenti, bottino da svariate migliaia di euro

Hanno sfondato il muro, sono entrati dal retro del magazzino. Quindi hanno disattivato l’allarme sonoro e la videosorveglianza. E si sono impossessati dei fondi cassa per svariate migliaia di euro, dei soliti generi alimentari di pregio (champagne e vini doc ma non solo) causando danni ancor più ingenti.
Per la seconda volta in una settimana, i ladri sono tornati all’opera al Carrefour di viale Lombardia, di proprietà del Fantinato Group. Ciò che lascia ancor più perplessi è che un analogo assalto s’era registrato nella notte tra venerdì e sabato scorsi nel punto vendita di Cugliate Fabiasco, con analoghe modalità.
«Ci sentiamo sott’attacco - dice sconsolato Giancarlo Pignone, responsabile delle relazioni esterne del gruppo che fa capo all’imprenditore varesino Dario Fantinato -. Abbiamo chiesto alle autorità competenti d’intervenire in maniera significativa per fermare questa situazione che sta levando tranquillità e serenità alla proprietà ma che rischia di creare disorientamento anche per i quattrocento dipendenti del gruppo. Chi agisce ha ben chiarigli obiettivi e la tempistica dei controlli: è disarmante assistere a quest’incredibile serie di scassi e furti che paiono perfettamente orchestrate a nostro danno».
Anche questa volta, i ladri hanno agito infatti con tempistiche che dimostrano una consumata esperienza e professionalità, come accade da due mesi a questa parte: è il diciottesimo colpo messo a segno dallo scorso novembre ai danni del gruppo, che gestisce diciassette punti vendita Carrefour, considerando quelli avvenuti a Ternate, Cugliate Fabiasco, Parabiago e, appunto, Castronno.
«Abbiamo rinforzato la vigilanza, siamo dotati di sistemi elettronici di controllo, sappiamo che le forze dell’ordine hanno ben chiaro il problema e immaginiamo che ci siano maggiori controlli - prosegue Pignone - ma ciò evidentemente non basta a scongiurare quest’attacco continuo. Il problema non è tanto quello dei fondi cassa asportati o dei generi alimentari costosi, ché si tratta di somme ingenti ma inferiori a quelle che vanno sborsate per ripristinare le strutture colpite. Il guaio è piuttosto che, in queste condizioni, continuare a lavorare è impossibile: dobbiamo tenere chiuso per l’inventario e per riparare i danni degli scassi e il danno va ben al di là del furto, perché si ripercuote sulla nostra clientela».
Vuol dire che questi furti ripetuti siano un pretesto per danneggiare l’attività del Fantinato Group?
«Credo che a questo punto chi indaga non possa escludere alcunché a priori - conclude Pignone -. Io stesso mi sentivo e mi sento di negare che vi siano elementi che possano far pensare all’estorsione. Ma questo stillicidio di azioni criminali a nostro danno può far pensare che chi agisce possa avere anche secondi fini. Di certo a questo punto, ci attendiamo un risposta forte delle istituzioni che garantiscano la sicurezza necessaria per poter continuare a lavorare».
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