ESERCITO CHE CAMBIA
Caserma Mara, si volta pagina
Per la prima volta comanda un generale bustocco. Sempre più importante il presidio Nato. Duemila militari agli ordini di Roberto Perretti

Un abbraccio. Più del cerimoniale, dello schieramento dei vari corpi, degli alzabandiera e dei discorsi ufficiali vale quel momento in cui Riccardo Marchiò si gira verso Roberto Perretti, gli porge la bandiera simbolo del comando Nrdc e lo stringe forte. Da generale a generale. Duemila uomini (e donne) passano così sotto il suo comando. Rappresentano dodici nazioni dell’alleanza. Ora sarà quest’uomo alto e brizzolato, classe 1959, a tenere ben saldo il timone in mano di una caserma che è il cervello dell’alleanza atlantica nel Sud Europa.
Roberto Perretti è di Busto Arsizio. Mai era successo che il massimo grado del comando Nrdc fosse dato a una persona che abita, è cresciuta e si è formata proprio qui. Il «ri-benvenuto», glielo rivolge, quindi, il sindaco di Solbiate Olona Luigi Melis, intervenuto alla cerimonia di avvicendamento avvenuta in una mattina di sole tra autorità, plotoni schierati e labari associativi con il sottofondo musicale della fanfara, particolarmente evocativo quando è stato suonato l’inizio degli inni dei Paesi membri e della Nato.
La cerimonia è partita con un lieve ritardo per un inconveniente all’aereo che ha portato a Malpensa il capo di Stato maggiore dell’esercito Danilo Errico. Lui ha esordito con il più classico degli «I’m sorry». Poi ha spezzato il clima un po’ troppo incartato del cerimoniale con una battuta: «Non posso nemmeno lamentarmi perché l’aereo appartiene all’esercito». Che lui comanda.
Entrando nella sostanza del suo intervento, invece, si trovano i passi fondamentali della recente evoluzione dell’Nrdc di Solbiate. «Un comando – ha fatto notare – che, grazie all’intuizione del generale Marchiò, si è riorganizzato su una struttura three pillars che include, oltre alle aree operazioni e supporti, anche la divisione influence». Uscendo dalla terminologia militare significa che la caserma Ugo Mara non va più intesa nella maniera convenzionale ma desueta di semplice punto di riferimento dell’esercito. E’ molto di più. Ha una configurazione interforze, cioè allinea militari appartenenti a esercito, marina, aeronautica (e polizia militare, per l’Italia i carabinieri), inoltre cura la vera novità in fatto di strategia e difesa militare che è rappresentata dall’ influence, cioè dal coordinamento di tutte quelle attività che non sono strettamente legate all’ambito d’azione, come la comunicazione, i rapporti, la conoscenza delle aree d’intervento, la cooperazione civile-militare, l’addestramento di forze locali, l’attività di studio, la pianificazione, la sincronizzazione delle cosiddette “operazioni non cinetiche” e tutto ciò che comportano le nuove sfida dei media e del web.
Altri servizi sulla Prealpina di venerdì 30 settembre
© Riproduzione Riservata