LA SORPRESA
Tra Giorgia e Giuseppe, abbraccio d’argento
La medaglia olimpica Bordignon in visita al Faggio Rosso per trovare il nonno dopo due anni

Ha dovuto aspettare quasi due anni, ma ne è valsa decisamente la pena. I 90 anni compiuti da Giuseppe Galli al Faggio Rosso hanno preso infatti una tinta olimpica. A far visita all’amato nonno è infatti passata nel pomeriggio di ieri, sabato 21 agosto, Giorgia Bordignon, atleta reduce dall’argento olimpico nel sollevamento pesi (arrivato grazie a un doppio record italiano e diventando la prima medaglia femminile per l’Italia nella disciplina).
Giuseppe però attendeva solo quella che resta la sua «patatina», vezzeggiativo che ha preso il posto di «scimmietta» com’era chiamata la nipotina classe 1987 in tenera età.
Giuseppe non si è fatto trovare sulla soglia dell’alloggio protetto per anziani, l’occasione era troppo speciale visto che Giorgia si faceva vedere appunto dopo due anni, e per questo tra una controllatina d’orologio e l’altra si è avvicinato sempre più al cancello d’ingresso per i visitatori: nemmeno il tempo di riconoscere la sagoma della nipote e i due erano già diventati un corpo unico grazie a un abbraccio commovente.
Il regalo lo ha subito messo in agitazione: Giorgia infatti ha portato al nonno da Tokyo i peluche della mascotte dell’edizione dei Giochi: Miraitowa. Il personaggio però ha ricordato un pupazzetto della Juve e per un cuore granata come quello di Giuseppe è stato necessario controllare con cura che il bianco fosse effettivamente accompagnato dal blu e non dal nero come a primo avviso.
Dopo questo “spavento” iniziale è stato un pomeriggio in famiglia a tutti gli effetti. Giorgia, che a causa delle limitazioni richieste agli atleti prima dei Giochi non visitava il nonno dal Natale 2019 (per questo l’ha accolta dicendole subito con un sorriso «non sei cambiata»), ha avuto modo di ricordare i tanti sorrisi vissuti con Giuseppe Galli. Anche lui uno sportivo anche se con poca dimestichezza con la disciplina che ha portato in alto l’amata nipote.
«Posso dire di aver imparato a sciare prima che a camminare - ha raccontato l’atleta arsaghese - e mi ricordo che il primo periodo dopo gli allenamenti di sollevamento pesi il nonno mi guardava e mi chiedeva se non stessi facendo pugilato visti i lividi sul corpo».
Del resto sugli spalti c’era solo mamma Roberta in tutte le gare disputate fin qui da Giorgia. Il nonno non ha perso però l’occasione offerta dalla vetrina televisiva olimpica. C’è moltissimo sport nel tempo passato insieme al nonno: sia Giorgia che mamma Roberta infatti ricordano le stagioni sciistiche. «Non appena arrivava il periodo era lui che si preoccupava di preparare l’attrezzatura per tutti e sempre lui a immagazzinarla passati i mesi». Lui, anche abile nuotatore, s’è regalato l’ultima gara sulle piste innevate alla veneranda età di 60 anni.
La visita al Faggio Rosso ieri è stata anche un momento allargato a tutti gli altri ospiti della residenza che hanno preparato uno striscione celebrativo per Giorgia e un peso di carta coi cui la giovane e il nonno hanno posato per una delle tante foto richieste all’atleta.
Un pomeriggio d’umanità toccante che ha ripagato Giuseppe di un’attesa lunga. Lui, golosissimo, dal 15 maggio attendeva di poter mangiare la propria torta con la nipote e certamente ha avuto più “peso” questo momento della medaglia olimpica che ha potuto tenere in mano mentre chiacchierava con Giorgia. Chissà che un giorno un amante delle parole crociate come lui non possa trovarsi di fronte alla definizione: prima atleta italiana medaglia olimpia nel sollevamento pesi. La risposta sarebbe certamente una sola: «Patatina».
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