LA BATTAGLIA
Cassano, fuoco incrociato sul maiale a passeggio
«Rovinano campi e raccolto»: l’allarme di agricoltori e cacciatori sui molti animali liberi

La guerra dei porci. E anche delle vacche, del toro e delle pecore. La passeggiata del maiale senza segni di identificazione avvistato sabato scorso, 29 gennaio, in via Sant’Anna a Cassano Magnago non è soltanto una notizia curiosa. L’animale si è addormentato a pochi passi dal crotto del Borgorino, piantonato da polizia locale e protezione civile per evitare fughe verso la strada provinciale, in attesa degli esami del sangue e del trasferimento in una struttura protetta. Ma la sua presenza è spia di una vicenda ben più complessa che vede coinvolti un allevatore, coltivatori disperati, proprietari di terreni agricoli e persino cacciatori della vicina Fagnano Olona. A suon di segnalazioni ai carabinieri.
Le tracce
«Il maiale viene da Fagnano», dicevano i presenti sabato in via Sant’Anna. Possibile? Come si fa a dirlo senza marchi sulla bestia? A Fagnano, e tra via Pastrengo, via Marsala e l’imbocco di Pedemontana i campi sono segnati dai solchi. «Lo vede quel terreno là?», diceva ieri mattina un uomo al lavoro nel suo podere. «Non è stato arato: sono stati gli animali». Un coltivatore mostra i segni delle zampe là dove aveva seminato, le foto del sorgo sparito qualche tempo fa e quelle degli animali intenti a mangiare.
Il conto
Un altro contadino fa il conto dei danni subiti lo scorso anno: «Undicimila euro solamente per il mancato raccolto del mais, poi ci sono il sorgo, il tempo, i semi, i danni sui prati». Totale: 20mila euro circa. In zona si tiene persino il conto delle bestie libere che di tanto in tanto si vedono scorrazzare in giro: sarebbero stati avvistati a spasso tre mucche con un toro, una quindicina di pecore e poi i maiali. «Mancano una scrofa con i piccoli, gli altri non si vedono più», l’annotazione.
I cacciatori
La proprietaria di alcuni terreni della zona, al telefono, spiega: «Un contadino non molla mai i terreni, ma qualche anno fa uno che lavorava un mio terreno si è defilato. Non voleva stare a discutere tutte le volte per un pezzo di terra». E a sloggiare dalle Fornaci sono anche i cacciatori. «Vado a caccia nel Milanese perché ho paura di incontrare il proprietario delle bestie e non voglio fare discussioni», raccontava ieri uno degli appassionati. «Guardi che paghiamo di più per andare a Milano, ma almeno si sta tranquilli».
Il padrone
Per tutti gli interlocutori gli animali a zonzo nei campi avrebbero un padrone con nome e cognome, Nicolò Tandurella, con tanto di segnalazioni alle istituzioni. Lo si trova nei campi di Fagnano insieme con le sue bestie. «Un cristiano è l’artefice di spostarmi gli animali, di aprirmi i recinti, di portare gli animali in strada», dice. «L’ho denunciato, ma siamo sempre il punto di partenza». Poi sulla questione della proprietà: «C’erano cinque contadini che non avevano la forza di volontà per mettersi contro chi scaricava spazzatura: abitando qua ho preso in mano io la situazione». E il maiale di Cassano? «Il maiale, le capre, le pecore, tutto. Mi apre i recinti e mi porta gli animali sulla strada per farmi andare in grave situazione. Mi deve credere sulla parola. Ne sono spariti sedici di maiali».
Il rischio
Restano, intanto, le segnalazioni incrociate alle istituzioni e le conseguenze della presenza di animali vaganti. Il maiale in via Sant’Anna senza marchio identificativo, ricorda il consigliere comunale cassanese Massimo Zaupa, è stato un rischio per tutti gli allevatori, con la peste suina in circolazione. Di più. «Se i maiali in giro si incrociano con un cinghiale è un problema», spiega un coltivatore. «Perché i maiali vanno in calore più spesso e fanno più piccoli alla volta». Hai voglia poi a contenerli.
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