IL DISAGIO
Quella strada piena di buche
Da via Boscaccio sale alto l’allarme di residenti e lavoratori: tutta colpa dei troppi camion
Buche larghe un metro e lunghe quasi il doppio, profonde anche quindici centimetri. E la strada tanto affossata che, quando piove, da alcuni cancelli si esce soltanto con gli stivaloni. È questa la situazione nella quale versa la parte terminale di via Boscaccio, dove l’asfalto è sottoposto alle continue sollecitazioni dovute al passaggio dei mezzi pesanti che servono l’area industriale. Un problema comune a numerosi centri della provincia. E non solo.
I residenti — insieme con chi lì ci lavora — sono all’esasperazione. Ma il 2020 potrebbe portare con sé una soluzione.
QUANDO PIOVE
«Da casa mia è impossibile uscire quando piove», dice un residente, che con il maltempo diventa ostaggio delle buche. Fa eco la dipendente di un’azienda: «Per non finire negli avvallamenti sono costretta a guidare in mezzo alla carreggiata, in qualche punto praticamente in contromano, con tutto quello che ne consegue in termini di sicurezza». L’asfalto, in alcuni tratti, è talmente ammalorato che i tombini risultano sporgenti. Crepe e avvallamenti sono evidenti in più punti. Ma quello che arriva dal fondo di via Boscaccio non è, ad ogni modo, un atto di accusa nei confronti delle aziende. «Ci stiamo tutti e dobbiamo lavorare tutti», rimarca un residente. Piuttosto, si chiede attenzione per una situazione che, per le condizioni della zona e la presenza delle aziende, presenta oggettivi fattori di criticità.
IL BANDO
Una speranza, tuttavia, sembra essere all’orizzonte. L’amministrazione Poliseno, che già aveva messo in agenda la necessità di provvedere alla sistemazione della strada, ha partecipato infatti a un bando per il finanziamento di opere urgenti, asfaltature comprese, indetto dallo Stato. L’intenzione è quella di accaparrarsi 222mila euro da usare per rifare il manto di via Boscaccio, appunto, e pure di via Morazzone e Giovanni XXIII. Se l’operazione andasse in porto (il Comune è in attesa dell’esito della selezione) ci sarebbe anche un’indicazione temporale precisa per la realizzazione dell’intervento: il cantiere dovrebbe essere allestito nel 2020.
DEODORANTE
Qualche anno fa erano stati gli abitanti della parte di strada più vicina al semaforo a lanciare l’sos e la loro condizione di allora restituisce bene la situazione. Nonostante il divieto che impone ai tir di imboccare un percorso alternativo, nel 2011 i residenti denunciavano le crepe nei muri dovute alle vibrazioni percepite nelle case. E il misuratore più curioso di quanto la strada ballasse era uno di quegli erogatori di profumo per ambienti che di tanto in tanto spruzzano deodorante nella stanza. Ecco, in via Boscaccio, a far scattare l’emissione allora era il passaggio dei camion.
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