LA SENTENZA
Innamorato? No, stalker: 20 mesi
Perseguitava la prof d’Inglese: ventiseienne nei guai
A nulla gli era servito il divieto di avvicinamento alla sua prof di Inglese, emesso lo scorso giugno.
Anzi, l’ultimo episodio risale a marzo, pochi giorni prima dell’udienza per stalking. Il gup Piera Bossi lo ha però rimesso al suo posto e non solo da un punto di vista giuridico.
Il ventiseienne si è presentato in aula con atteggiamento strafottente, mani incrociate dietro la testa, stravaccato sulla sedia e con le gambe allungate come se fosse al bar.
Il giudice non ha per nulla apprezzato. Una volta ricompostosi però la sua posizione non è molto migliorata perché dagli atti è emerso che il giovanotto a dicembre era stato sottoposto a obbligo di firma e che ancora era ossessionato dalla ex insegnante.
Sta di fatto che il cassanese è stato condannato a un anno e otto mesi senza sospensione della pena (e con le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti) e in più il gup ha modificato la misura cautelare disponendo l’obbligo di dimora con la sola facoltà di recarsi al lavoro, comprovando l’effettivo impegno professionale. E se dovesse trasgredire anche una sola volta, il giudice Bossi non esiterebbe ad aggravare il provvedimento.
Il ragazzo era entrato in contatto con la vittima per rafforzare la lingua inglese, necessaria per la mansione assegnata dal suo datore di lavoro. E di lei si invaghì subito, lo si capiva dai gesti che le riservava: arrivava a lezione sempre con i cioccolatini, con i pasticcini e le pizzette, poi iniziò con i fiori e quando si presentò con un ingresso per in una beauty farm l’insegnante interruppe sia le ripetizioni sia qualsiasi tipo di rapporto.
Il ragazzo passò quindi ai pedinamenti, agli appostamenti, ai messaggi compulsivi. Durante l’interrogatorio con il giudice Nicoletta Guerrero, la scorsa estate fece un’ammissione confusa: «Mi sono innamorato, mi sono illuso, ma forse lei ci stava». Da gennaio comunque è in cura da uno psicologo.
disposto l’obbligo di dimora
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