L’ACCORDO
Stefania Federici patteggia
L’ex assessore restituirà il denaro sottratto agli anziani di cui era amministratrice di sostegno. Concordato col pm un patteggiamento di quattro anni e sei mesi

Stefania Federici è rimasta coerente con la parola data il giorno dell’arresto: «collaborerò con gli inquirenti». Ed è in questo solco che è maturata la sua decisione di patteggiare: il suo legale e il pubblico ministero Francesca Parola hanno concordato un’applicazione di pena di quattro anni e sei mesi.
La condizione per poter accedere al rito alternativo è quella di restituire il maltolto. Dunque l’ex assessore leghista ai servizi sociali dovrà restituire denaro e beni immobili per un valore pari a quello che avrebbe sottratto agli anziani e ai soggetti deboli di cui era amministratrice di sostegno.
Stando a quanto trapela, la sessantaduenne potrà rimborsare le vittime ancora in vita, ma resta da capire come si procederà con gli eredi di quelli ormai defunti. Ovviamente l’accordo tra le parti dovrà essere approvato e ratificato dal gup Nicoletta Guerrero.
Dirimente, nella scelta processuale, potrebbe essere stato l’interrogatorio fiume del 6 giugno, dieci ore trascorse a Palazzo di giustizia davanti al pm Parola.
Approfittando del suo ruolo giudiziario, la donna avrebbe spolpato i beni delle persone che aveva sotto tutela, tutte malate o molto anziane e sole, incassando circa - indicano gli inquirenti - un milione e centoventunomila euro.
A quanto pare Stefania Federici prelevava dai conti dei suoi amministrati somme esorbitanti che andava a spendere alle Slottery e ai Bingo della zona, o almeno è quanto si evince dai servizi di appostamento e pedinamento effettuati dalle fiamme gialle.
All’ex assessore della giunta Uslenghi è stato contestato anche il reato di abuso d’ufficio perché si sarebbe intestata - in qualità di beneficiaria mortis causa - una polizza vita del valore di 350mila euro del proprio ignaro amministrato.
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