L’EMERGENZA
Tante colonie, serve un gattile
Dieci situazioni su cui vigilare. Mondo Baffo si riorganizza, il Comune studia soluzioni

Una decina di colonie sparse sul territorio, alcune delle quali sarebbero in condizioni esplosive. Non dal punto di vista igienico-sanitario quanto piuttosto numerico, con un paio di casi dove si conterebbero anche oltre trenta gatti.
È questa la fotografia del mondo felino cassanese, così come emerge dal racconto di alcune persone che si prendono cura dei mici di strada, portano loro da mangiare e si fanno carico della sterilizzazione e delle procedure veterinarie.
Ma se in alcune colonie registrate in municipio e regolarmente censite questo accade con puntualità (e c’è persino una pagina Facebook dedicata a uno dei gruppi felini), il panorama cittadino è troppo vasto perché poche persone se ne facciano carico da sole. E da qui l’appello di una gattara: «Abbiamo bisogno di aiuto, perché in pochi non riusciamo a far fronte alle spese per cibo, sterilizzazioni e cure. Mi risulta che alle Candie ci sia un gruppo amplissimo, così come potrebbe essercene un altro nella zona verso Busto».
La questione del proliferare dei gatti randagi non è certo di amore o odio verso gli animali. È prima di tutto una questione di igiene e di numeri. Nel posteggio dietro piazza Don Spina gli animali che compongono la colonia che ufficialmente ha casa in via Cattaneo non sono molti.
Poi ci sono gli esemplari di via Calabria e i due gruppetti di piazza XXV Aprile. In tutti questi casi la popolazione non supererebbe mai la decina di unità.
Ma alle Candie e in fondo a via Bonicalza i numeri sarebbero ben diversi, con una trentina almeno di mici per ciascuna delle situazioni. Anche se si tratta di stime approssimative. «Ogni aiuto – dice la gattara – può essere utile per mettere in atto le pratiche che impediscano di arrivare a numeri troppo alti».
Cerca volontari, intanto, anche l’associazione Mondo Baffo che da anni opera su un’area comunale in fondo a via Gasparoli, accanto al centro di raccolta dei rifiuti. Circa una trentina i gatti che oggi trovano ricovero nel polo che ha perso la carica attrattiva dei primi tempi. Il nuovo presidente, Piero Pravettoni, ha deciso di dare rinnovato impulso all’attività del gruppo e ha già attivato una rete di collaborazioni sul territorio. Da parte sua, invece, il Comune intende avviare in primavera una procedura per arrivare alla definizione di un progetto «a difesa dell’animale gatto», fa sapere il sindaco Nicola Poliseno. E l’area accanto alla piazzola ecologica «si presta bene» per lo scopo.
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