IL PROCESSO
Cassano - Semaforo rotto, incidente: sindaco a processo
Donna rimase paralizzata dopo essere stata travolta

Fu un incidente terribile quello che accadde la sera del 23 novembre 2018 in via Venegoni: una cinquantacinquenne, appena uscita da una pizzeria, attraversò le strisce pedonali per raggiungere la macchina parcheggiata dall’altra parte della strada. Un’auto, guidata da una ragazza che procedeva con il verde, la travolse sbalzandola a una ventina di metri di distanza. La donna sopravvisse ma è rimasta paralizzata.
Pioveva quella sera, la visibilità era ridotta. E soprattutto la lampadina rossa del semaforo non funzionava.
A PROCESSO
Un concorso di colpe intricato, per il quale sono finiti a processo, oltre all’automobilista che ha chiesto la messa alla prova, l’ex sindaco Nicola Poliseno e il responsabile dell’area lavori pubblici del Comune Massimiliano Bertucci. Ieri mattina, mercoledì 8 marzo, sono entrambi comparsi davanti al giudice per rendere l’esame. Sotto accusa l’impianto semaforico che ingannò la cinquantacinquenne, ma chi avrebbe dovuto impedirne il malfunzionamento? Il pubblico ministero ha interrogato tecnici, carabinieri, i responsabili del servizio di manutenzione. Quel che è emerso di sicuro è una falla nella comunicazione: a quanto pare la lampada rossa non si era esaurita quel giorno.
LE TESTIMONIANZE
Nel corso delle indagini alcuni testimoni dissero che il guasto perdurava da giorni, addirittura una ventina, ma a nessuno venne in mente di segnalare l’anomalia agli uffici pubblici. Lo ha confermato Poliseno: «Non avevamo ricevuto alcuna segnalazione, io seppi dell’incidente dai giornali e solo dopo venni a sapere del malfunzionamento del semaforo». L’azienda appaltata per le verifiche effettuava manutenzioni semestrali e a dire il vero dal 2016 aveva evidenziato l’inadeguatezza dell’impianto alla normativa tecnica del Comitato elettrotecnico italiano, il che però non costituiva molto di più di un illecito amministrativo. Eppure ora l’ex primo cittadino e il responsabile comunale - entrambi difesi dall’avvocato Roberto Zibetti - rispondono di concorso in lesioni. La posizione della ventisettenne che investì la vittima, assistita dall’avvocato Tiberio Massironi, è stata stralciata: la donna sta completando il percorso map che, se eseguito correttamente, porterà all’estinzione del reato.
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