FURTO NELLA NOTTE
Ladri da Bortolami: decimo colpo
Cinque persone hanno sfondato una vetrina a colpi di mazza e sono scappate a piedi nei boschi con dieci preziose biciclette. Inutili anche i blocchi di cemento pesanti 35 quintali davanti alle vetrine

Più le difese sono sofisticate, più i piani semplici recuperano efficacia. Partendo evidentemente da questa considerazione, l’altra notte i ladri sono tornati per la decima volta dall’ex campione di ciclismo Gianluca Bortolami.
Il negozio “Bortolami Bike” di via per Turbigo è protetto da complessi sistemi antifurto e da telecamere a raggi infrarossi; le vetrine blindate sono rinforzate con sbarre d’acciaio, il tutto è monitorato 24 ore al giorno. Da ultimo, il campione aveva provveduto a mettere davanti al suo negozio una serie di blocchi di cemento armato dal peso di 35 quintali l’uno: impossibile avvicinarsi alle vetrine con un’auto o un furgone, così nessuno avrebbe più potuto usare un automezzo come ariete.
Ecco quindi che i ladri si sono adeguati, rispolverando un piano tanto semplice da risultare disarmante. Sono arrivati a piedi in cinque, armati di una pesante mazza. Hanno colpito una delle vetrine contro le quali erano appoggiati gli scaffali del reparto abbigliamento, poi sono entrati, hanno agguantato una decina di bici e le hanno scaraventate nel piazzale. Poi ognuno si è caricato in spalla due biciclette e via di corsa verso il bosco.
Il colpo è stato messo a segno verso l’una di ieri. Qualche minuto prima i ladri avevano provveduto a girare le telecamere agganciandole con degli uncini fissati su lunghi bastoni. Il tempo di accertarsi che nessuno si fosse accorto dello scherzo, ed ecco che la banda è entrata in azione. Come detto, i blocchi di cemento che Bortolami aveva fatto posizionare lo scorso dicembre impediscono la spaccata più comoda, quella di chi arriva con un’auto e la lancia contro la vetrina. La banda ha quindi dovuto usare i muscoli, picchiando e picchiando fino a quando nel cristallo si è aperto un varco.
Evidentemente il colpo era stato studiato bene, perché i ladri hanno preso di mira una delle due sole vetrine che non erano state protette dalle inferriate d’acciaio. Questo semplicemente perché si tratta di vetrate cieche: fuori sono oscurate da pellicole, dentro vi sono appoggiati gli scaffali del reparto caschi e abbigliamento. I ladri sapevano dove colpire, sfondato il vetro e ribaltati gli scaffali hanno trovato la via per entrare e prendersi quello che cercavano: biciclette d’alta gamma dal valore di migliaia di euro ciascuna. Svegliato dall’allarme, Bortolami è corso al negozio, ma ormai ladri e biciclette erano già spariti. Anche su questo furto, come sugli altri nove finora rimasti impuniti, indagano i carabinieri. Ieri mattina le vetrine cieche sono state murate, nella speranza che questo posa servire a qualcosa.
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