CORONAVIRUS
Caccia ai parrucchieri abusivi
Numerose le segnalazioni di operatori a domicilio. Il comandante della polizia locale: «Irresponsabili»
«Non vale la pena rischiare di ammalarsi per farsi la tinta». Parla chiaro, il comandante della polizia locale Francesco Nicastro, a proposito dell’abusivismo segnalato di questi tempi nel settore del benessere: ci sono estetisti, parrucchiere e barbieri, che non potendo tenere aperti i negozi, lavorano a domicilio.
LE TANTE SEGNALAZIONI
Non tutti, è chiaro, si dedicano all’abusivismo. Anzi si tratta di una parte minoritaria dei lavoratori del settore. Tuttavia sono stati raccolti abbastanza elementi da far supporre una crescita del fenomeno, soprattutto con episodi che si sarebbero concentrati proprio nell’ambito castellanzese.
Ciò al punto che il sindaco Mirella Cerini, facendo suo il grido d’allarme dei rappresentanti di categoria, ha concordato con le forze dell’ordine un’attività di controllo sulle attività abusive porta a porta.
«Si tratta di attività che sono state chiuse in seguito ai decreti governativi emanati per evitare la diffusione del contagio da coronavirus», precisa il primo cittadino. «Un vero e proprio mercato nero, che si basa sulla pratica illegale dell’offerta di servizi di acconciatura ed estetica porta a porta».
IN DIFESA DEGLI ONESTI
Il tutto avviene a discapito dei professionisti onesti (e sono la stragrande maggioranza) che da settimane non possono lavorare in quanto rispettano le regole. «Per colpa di pochi irresponsabili si rischia di vanificare i sacrifici di tutti», è l’amara constatazione del sindaco: «Questo è un settore particolarmente toccato dall’abusivismo e ne siamo ormai consapevoli. Attraverso la nostra polizia locale e le forze dell’ordine del territorio stiamo monitorando la situazione».
PRONTI GLI AGENTI IN BORGHESE
Ma come vengono effettuati i controlli? «Interveniamo non appena veniamo a conoscenza di qualche caso, nonché su segnalazione dei cittadini», risponde Nicastro: «Di solito gli agenti si appostano in borghese nelle vicinanze del luogo dove i trasgressori prestano servizio a domicilio. Una pratica dovuta anche alla pressante domanda di una clientela che non tiene in considerazione i rischi che corre».
Già, perché c’è sempre l’idea che possa capitare solo agli altri: «Esattamente - esclama il capo dei vigili – e in questo momento è molto deleterio, pericoloso, imprudente e da incoscienti ospitare a casa propria parrucchieri ed estetisti o chiunque altro non faccia parte della cerchia familiare».
L’INVITO A CHIAMARE I VIGILI
Di qui l’appello del sindaco Mirella Cerini: «Mi rivolgo alla cittadinanza perché collabori nel rifiutare qualsiasi proposta di questo tipo di servizi a domicilio e segnali eventuali comportamenti illegali che mettono a rischio di contagio. È il momento di esercitare, da parte di ciascuno di noi, la responsabilità. Altrimenti il sacrificio di tanti verrà vanificato da pochi. Mi auguro la collaborazione di tutti nel garantire la legalità e la sicurezza nella nostra città».
I trasgressori colti in flagrante rischiano sanzioni salatissime, oltre a una denuncia penale, tanto più se a casa di persone in isolamento per il covid-19. Perché le regole parlano chiaro e un’intera categoria di professionisti del taglio e della tinta sta soffrendo pur di rispettare lo stop alle attività e anche nella consapevolezza che i loro saloni saranno fra gli ultimi a poter tornare alla normalità.
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