IL CASO
Castellanza, colazione col ladro: «Così l’ho fermato»
Il presidente dei Tapascioni se l’è trovato in casa e l’ha messo in fuga

Si è trovato faccia a faccia con un ladro, eppure non ha perso il sangue freddo: è addirittura arrivato a spaventarlo dicendo di essere un poliziotto e si è fatto restituire il maltolto.
Protagonista dell’incredibile vicenda è il castellanzese Agostino Penone, noto in città perché presidente del Gruppo Sportivo Tapascioni, che ogni anno organizza una camminata al Sacro Monte: «E’ successo tutto talmente in fretta che non riesco a capacitarmene - confessa – Ho agito d’istinto e ancora adesso, a distanza di un giorno, è come se fosse capitato a qualcun altro».
IL FACCIA A FACCIA
E’ accaduto per una banale dimenticanza: la porta dell’abitazione di via Verdi lasciata distrattamente aperta. «Avevo appena finito di fare colazione quando mi sono trovato davanti lo sconosciuto – racconta Penone – Non appena mi ha visto, si è bloccato: ci siamo guardati in faccia e gli ho chiesto chi fosse. Poi ho notato che aveva in mano il mio borsello col portafogli e il cellulare. Ho fatto la prima cosa che mi è venuta in mente: gli ho chiesto di ridarmeli subito». Il castellanzese si è addirittura spacciato per un poliziotto e, trovando tutto il coraggio che aveva, ha minacciato il ladro di arrestarlo.
«HO FAME»
A quel punto il ladruncolo gli ha ridato il maltolto, sentendosi in dovere di giustificarsi: «Ho fame». «Potevi chiedere qualcosa invece di entrare e derubarmi», ha replicato il padrone di casa. Fatto sta che il ladro si è precipitato fuori per fuggire da dov’era arrivato, il giardino, scavalcando la recinzione. Chiamate le forze dell’ordine hanno riferito che avrebbero mandato una pattuglia in zona, così da fermare il ladro nel caso lo avessero notato.
L’ALLERTA
Agostino Penone ha lanciato via social un appello alla prudenza: «Attenzione – mette in guardia - C’è un personaggio che salta le cinte e te lo ritrovi in casa. Appena entrato, sono riuscito a recuperare telefono e portafoglio». Il timore è infatti che il ladro, non ancora fermato, tenti furti simili altrove. «Doveva avere una quarantina d’anni e sembrava uno sbandato – è l’identikit – La cosa sorprendente è che sono bastati i pochi istanti in cui la porta è rimasta aperta perché ne approfittasse per entrare. Bisogna prestare la massima attenzione ai ladri, perché sono pronti a cogliere l’opportunità della minima distrazione». Tanto più quando di mezzo c’è la fame dovuta alla crisi economica, che ha portato i più insospettabili a commettere furti. Quanto successo a Castellanza è li a dimostrarlo: «Mi ha detto che aveva fame, dunque era una persona bisognosa – rimarca Penone – Evidentemente c’è in giro molta gente in grave difficoltà, che può arrivare fino al punto di rubare».
© Riproduzione Riservata