IL CASO
Denigra il Comune, dipendente querelato
La giunta non tollera l’uso di informazioni d’ufficio su un gruppo Facebook
Giallo a Palazzo Brambilla: la giunta guidata dal sindaco Mirella Cerini ha querelato un dipendente comunale per avere denigrato l’amministrazione arrecando un danno d’immagine, attraverso i social, non solo ai politici ma anche ai funzionari che operano all’interno della struttura amministrativa.
LA GIUNTA REAGISCE
Un episodio su cui regna il più stretto riserbo in Comune. Di certo c’è una delibera approvata all’unanimità dall’esecutivo, che identifica con un codice il lavoratore e non entra nel dettaglio del post o dei commenti pubblicati che stanno alla base della decisione. Se l’amministrazione comunale è arrivata al punto da volersi tutelare legalmente, deve trattarsi di affermazioni di notevole gravità.
FRASI DENIGRATORIE
La seduta, convocata con la presenza di tutti i componenti della giunta oltre che del segretario comunale, in collegamento audio/video, aveva all’ordine del giorno il caso di un dipendente che ha postato «espressioni denigratorie nei confronti dell’amministrazione comunale, del sindaco, del segretario generale e della posizione organizzativa responsabile dei servizi del settore nel quale detto dipendente è professionalmente e operativamente inserito», così si legge nella delibera. La colpa? «Ha postato, per scopi privati, informazioni conosciute per mere ragioni d’ufficio». Non è dato sapere quale social sia stato usato, ma è probabile che si tratti di Facebook: fra l’altro il lavoratore non ha utilizzato il suo profilo personale ma una pagina «in cui sono presenti numerosi cittadini del comune di Castellanza». Il che lascia intuire fosse un qualche gruppo: di qui la contestazione di avere danneggiato pubblicamente l’immagine di funzionari e politici.
L’ATTO DI QUERELA
Dopo un’attenta riflessione e un confronto, l’esecutivo ha deciso di procedere con la querela, finalizzata a «salvaguardare il buon nome e la correttezza della linea procedurale e di comportamento dell’ente». Si procederà dunque a livello legale nei confronti del dipendente in questione, delibera che non comporta per il momento alcuna spesa. Una decisione che può sembrare molto severa, ma bisogna considerare che in città, soprattutto sui social, c’è un clima molto teso: tutti a criticare e a contestare qualunque scelta del Comune, qualunque atto venga approvato, qualunque lavoro o ritardo. Il che mette non poco sotto pressione chi governa, tanto più se a «denigrare» - come si afferma nell’atto - è stato proprio un dipendente pubblico.
C’È UN PRECEDENTE
Anche nel 2015, ai tempi dell’amministrazione Farisoglio, il clima era particolarmente teso. Al punto che, su iniziativa della lista ProMuovere Castellanza, era stata approvata dalla maggioranza e da Forza Italia, con l’astensione del sindaco, una mozione che dava mandato al primo cittadino di querelare chi diffamava l’ente e la giunta. Ma si trattava di cosa diversa rispetto a quanto succede oggi, riferito a un episodio ben circoscritto: all’epoca la lista Impegno per la Città aveva infatti definito l’atto «una scure contro la libertà di parola e di pensiero», contestando che si poteva deliberare di querelare solo su atti specifici, non con una generica mozione.
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